Sono passati 12 anni da quando un primo nucleo di produttori e co-produttori – che si sarebbe poi trasformato nell'associazione CampiAperti – ha dato vita al primo mercato settimanale a Bologna. A questo se ne sono aggiunti altri, che hanno portato alla trasformazione di spazi marginali in luoghi di incontro, di socialità, di scambio di conoscenze. Da allora molte relazioni in città sono cresciute, sempre di più il concetto di Sovranità alimentare ha acquisito senso nella consapevolezza di molti.

In questi anni abbiamo fondato il nostro agire su pochi ma precisi assi portanti, come prevede il nostro statuto:

  • sostenere l’agricoltura contadina biologica e biodinamica per salvaguardare il territorio dall'invasione dell’agroindustria. (ciò ha portato a risultati interessanti anche in termini di occupazione stabile femminile e giovanile) ed il rispetto delle condizioni di lavoro,

  • promuovere e garantire un'equa remunerazione del lavoro e prezzi equi e trasparenti per l’acquirente

  • diffondere il consumo critico degli alimenti

pochi ma importanti principi attuati con pratiche condivise :

  • partecipazione democratica, per cui l’assemblea generale è l’organo principale di autogestione,

  • l’autocertificazione ed il controllo diretto da parte dei soci (sistema di garanzia partecipata) quale strumento per garantire la qualità biologica delle produzioni delle piccole realtà contadine,

  • la vendita diretta solo di prodotti derivanti dalla lavorazione della propria terra,

  • la costruzioni di reti di condivisione-collaborazione nazionali e internazionali ma anche la realizzazione di interventi pubblici educativi, sociali e culturali.

In questo cammino abbiamo coinvolto diversi altri attori sociali con cui pratichiamo obiettivi comuni come gruppi di acquisto solidale, il commercio equo-solidale, collettivi di studenti ed il CRESER- coordinamento emiliano romagnolo per l’economia solidale, che sta sostenendo un progetto di Legge in Regione Emilia Romagna sulla economia solidale, di cui siamo tra i promotori.

 

Alla luce di questo percorso, dopo aver acquisito e consolidato le esperienze del mercati presso l’XM24 in via Fioravanti, in via Udine presso la scuola di Pace e in via Paolo Fabbri, i cui esiti sono sotto gli occhi di tutti, pensiamo sia venuto il momento di avviare un'esperienza nel cuore della città, ed in specifico in Piazza Verdi.

 

Perché Piazza Verdi? Perché Piazza Verdi è il luogo di Bologna che più di ogni altro

è attraversato da soggetti e tensioni culturali che, direttamente o indirettamente, ci riguardano.

 

Siamo così a richiedere la disponibilità dell’amministrazione ad avviare il percorso per pervenire alla realizzazione di un mercato in Piazza Verdi incardinato sui principi descritti in modo molto sintetico, principi che ci impegniamo a sostenere e promuovere.

 

Se anche tu vuoi sostenere CampiAperti in questa domanda alle istituzioni firma la petizione

chiedi  informazioni ai mercati al banchetto informativo o ai produttori.

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