in concomitanza con la “Giornata di mobilitazione nazionale in difesa dei territori e beni comuni, contro vecchi e nuovi colonialismi”

 

il 12 ottobre 2013 – dalle 17 alle 21

CampiAperti sarà in Piazza Verdi

con la richiesta di uno spazio per un mercato biologico contadino in centro a Bologna

L'iniziativa, promossa insieme al Collettivo Universitario Autonomo, vuole collegarsi alle recenti lotte studentesche sul diritto di assemblea e di utilizzo degli spazi pubblici.

 

Da dodici anni, CampiAperti si occupa di sovranità alimentare, come diritto universale all'approvvigionamento di cibo sano, prodotto con metodo biologico, difendendo le persone e il territorio dall'invasione dell'agroindustria.

Nei quartieri della città in cui CampiAperti ha aperto mercati contadini settimanali (Via Fioravanti, Via Paolo Fabbri, Via Udine, Via della Cooperazione, Via Normandia, Via Orfeo), ha reso accessibili a tutti i/le cittadini/e i prodotti dell'agricoltura biologica e consentito alle piccole e piccolissime realtà contadine biologiche di vivere della vendita diretta dei loro prodotti .

In questo processo, fondamentale è stato il ruolo di alcuni spazi occupati o autogestiti di Bologna che negli anni hanno reso e rendono possibile l'apertura e lo sviluppo di questi mercati (XM24, Vag61, Crash, Labas).

A partire da bisogni e gesti quotidiani, i mercati contadini di CampiAperti creano di fatto e senza retorica comunità territoriali, come luoghi di scambio e riflessione comune tra chi produce il cibo e chi se ne nutre. Essi rendono possibile un'agricoltura sana e non drogata da sovvenzioni pubbliche e promuovono la conoscenza diretta e la collaborazione tra produttori e co-produttori, tutti coinvolti nell'autogestione dei mercati e dell'associazione e nel controllo partecipato delle produzioni agricole biologiche.

 

I mercati contadini di CampiAperti non producono rifiuti, ma anzi attivano l'attenzione dei cittadini nei confronti del patrimonio comune e promuovono la cura e la manutenzione dei luoghi della città nei quali si collocano. Ciò nonostante, sono assoggettati al pagamento di elevate imposte locali (smaltimento rifiuti e occupazione di suolo pubblico), al pari di realtà assai meno virtuose. In considerazione di ciò, CampiAperti ha chiesto – purtroppo invano – al Comune di Bologna di esentare i mercati contadini dalle imposte locali o almeno di ridurne sensibilmente l'importo e oggi chiede a tutti i cittadini di sottoscrivere la petizione promossa a sostegno di tale richiesta.

Bologna, 28 settembre 2013 L'Assemblea di CampiAperti

 

Il comunicato del CUA, Collettivo Universitario Autonomo

12 ottobre giornata di mobilitazione globale in difesa dei territori e dei beni comuni.

@ Piazza Verdi

h. 16 Inizio mercato contadino biologico di Campi Aperti

h.18.30 I Love Piazza Verdi: Assemblea di discussione delle proposte.

A-rredo urbano
B-isogni
C-ultura
D-emilitarizzazione
E-university

h. 21 fine mercato

Nella giornata di mobilitazione globale del 12 ottobre in difesa dei territori e dei beni comuni, lanciata dal movimentoMiliones contra Monsanto e – in Italia – dall'assemblea al Monte Amiatatenutasi in luglio,il Collettivo Universitario Autonomo, insieme all'associazione Campi Aperti, porta nel pomeriggio in Piazza Verdi un'altra iniziativa di costruzione dal basso di percorsi che arricchiscono e valorizzano gli spazi pubblici della nostra città.

Un'altra tappa della campagna I Love Piazza Verdi, un nuovo obiettivo da raggiungere: portando al centro della zona universitaria un mercato biologico si vuole creare un momento largo di attraversamento di questo luogo, aperto al soggetto studentesco ma anche ai residenti e lavoratori del quartiere che vogliono conoscere un nuovo modo di comprare e consumare e, inoltre, ribadire la solidarietà con quelle associazioni, come appunto Campi Aperti, che fanno dell'allusione a un'economia altra, della costruzione di progetti di democrazia diretta e partecipata, del lavoro non alienato o sfruttato, i loro elementi fondanti.

Vogliamo portare in piazza la testimonianza di una difesa dei territori agricoli, della campagna, dallo sfruttamento e dall'espropriazione capitalistica, lotta che ci schiera al fianco dei nostri fratelli e sorelle più grandi del NoTav e del NoMuos; contemporaneamente difendiamo il nostro territorio urbano dalla desertificazione che le istituzioni vorrebbero imporre alla zona universitaria, con assurde ordinanze e una strategia di segmentazione generazionale/razzista/xenofoba che fa uso del capro espiatorio, che sia lo studente chiassoso o l'immigrato violento e spacciatore.

Rimandiamo nuovamente tra l'altro agli obiettivi che abbiamo stilato nelle proposte di I Love Piazza Verdi, e cogliamo quest'occasione per dimostrare praticamente cosa intendiamo per:

  • Arredo urbano: qualche sedia e qualche tavolino per discutere in attesa dei servizi igienici pubblici.

  • Bisogni: un cibo sano e un rapporto diretto coi produttori, nonché a una socialità aperta, trasversale e meticcia della piazza; pensando alla campagna contro la mensa più cara d'Italia e l'inaccessibilità dei servizi agli studenti.

  • Cultura: scambio di saperi e pratiche tra diversi soggetti, promozione di eventi culturali gratuiti.

  • Demilitarizzazione: percorsi comuni dal basso che si autoregolano senza bisogno della presenza costante del dispendioso ed inutile presidio militare di largo Respighi;

  • E-university: un'università che si lega a doppio filo con la città, con le idee, con i costumi e con i soggetti che la pervadono. Una rete wireless gratuita in tutto il quartiere.

Per questo convochiamo abitanti, studenti, e chi vive e lavora in zona universitaria a confrontarsi riguardo alle nostre proposte (e alla loro messa in pratica) all'assemblea che si terrà durante il mercato alle ore 18.30.

 

C.ollettivo U.niversitario A.utonomo

 

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