• ETICA DEL LAVORO

 

Da tempo si rifletteva sul fatto che il regolamento di CampiAperti non si esprime a riguardo del rapporto tra i produttori e gli eventuali aiutanti della sua azienda.

Campi Aperti crede che il lavoro nei campi senza coinvolgimento nella programmazione del lavoro e nel funzionamento dell’azienda sia alienante per chi lo pratica. Campi Aperti rifugge il lavoro come alienazione.

Campi Aperti non vuole entrare nel merito del tipo di contratto stipulato tra collaboratori e produttore ma ritiene necessario che ci sia tra le due parti un accordo condiviso e che entrambe le parti mantengano l’accordo.

Dopo che un nuovo punto su questo argomento sarà inserito nel regolamento, ad ogni visita in azienda oltre al produttore dovranno essere presenti anche i lavoratori o collaboratori dell’azienda.

Se qualche produttore assume un nuovo lavoratore dovrà presentarlo nell’assemblea di mercato.

Se un lavoratore avesse dei problemi con un produttore, perché questi non ha rispettato gli accordi, può appellarsi all’assemblea di CampiAperti, nella quale alcune persone saranno incaricate di verificare la situazione e nel caso in cui riscontrino che il produttore è stato scorretto, potranno dirlo in assemblea e valutare l’espulsione del produttore dall’associazione e dai mercati.

L’obiettivo finale è quello di favorire il coinvolgimento nel funzionamento dell’azienda per i

lavoratori.

 

  • PREZZI

 

CampiAperti ormai è giunta a un punto di comunicazione e di scambio sulla decisione dei prezzi che potrebbe scrivere una sorta di listino prezzi. Un listino che non abbia un prezzo fisso per ogni prodotto, ma un prezzo minimo e uno massimo.

Di pari passo CampiAperti vuole produrre un volantino informativo per i clienti sul nodo delicato dei prezzi. Molte volte il prezzo dei prodotti rimane ancora un mistero per i co-produttori.

Un volantino che spieghi perché è necessario per i produttori di CampiAperti accordarsi sui prezzi, e che contemporaneamente spieghi la dinamica dei prezzi nell’agrobusiness. Che spieghi che il costo più alto per un piccolo produttore è diserbare a mano. Se invece di zappare usasse i diserbanti risparmierebbe molto. Ad esempio per riuscire a vendere le zucchine a 0,80 centesimi al kg, dovrebbe coltivarne mezzo ettaro, e non riuscirebbe a zapparlo tutto, quindi userebbe il diserbante. In questo modo abbassa i costi di produzione. Ma così oltre ad inquinare la terra, la impoverisce perché è costretto a fare monovarietà. Le piccole aziende invece contribuiscono a mantenere la biodiversità coltivando poco di tanti prodotti . In questo modo il costo di produzione si alza, e vendere gli zucchetti a 0,80 cent non è possibile. CampiAperti crede che i produttori che hanno un grande eccesso di un prodotto in un periodo, non devono venderlo sottocosto. Dovrebbero invece cercare altri canali per venderlo. Altrimenti gli altri produttori del mercato si vedrebbero costretti ad abbassare il prezzo e a non coprire i costi di produzione. Il volantino informativo sui prezzi deve anche contenere una spiegazione su cosa significa la vendita diretta per un produttore.

Tutta questa attività dovrebbe procedere di pari passo con l’avvio di una boicottega al banco dell’associazione. Un’esposizione di prodotti di supermercato con delle etichette che spiegano la verità sull’origine e il trasporto e la vendita di questi prodotti . La boicottega è nata a Roma, al banco di Terra Terra. Loro ci forniscono le etichette, che noi integreremo e con altre informazioni.

 

  • NUOVI INGRESSI AI MERCATI

Molti nuovi produttori si rivolgono a CampiAperti per entrare nei mercati. Nell’ultimo anno anche molte aziende di ortofrutta ben avviate. Molte volte succede che i produttori nuovi non si rendono conto che i mercati sono autogestiti, e che CampiAperti è un’associazione con tante altre attività oltre a quella dei mercati, che sono decise e organizzate da produttori e consumatori durante le assemblee. Nonostante quando si rivolgono a noi venga loro spiegato, questo a volte non è sufficiente. CampiAperti pensa che sia giusto, quando un produttore si avvicina a noi, iniziare a coinvolgerlo invitandolo alle assemblee e alle iniziative. Ancora prima di fare una visita in azienda da lui, questo sarebbe un modo per conoscerlo e per capire se condivide i principi dell’associazione. Oltre a questo, CampiAperti vorrebbe iniziare l’esperienza di un nuovo mercato a Borgo Panigale. Tra le varie opportunità che ci si sono presentate abbiamo pensato a Borgo Panigale perché ci hanno contattato vari gruppi d’acquisto per chiedercelo e perché quella è un’area di Bologna dove non ci sono mercati a vendita diretta. L’area da destinare a mercato sarebbe una zona asfaltata in mezzo a un parco, dove c’era già il mercato rionale di cui è rimasta solo una bancarella.

  • ATTIVITA’ POLITICA DI CAMPIAPERTI

 

CampiAperti deve ritornare a comunicare i suoi principi politici. CampiAperti è nata nel 2002, sulla scia del Genoa social forum, per l’estinzione degli eserciti e l’abolizione delle frontiere.

Alle prime assemblea c’erano molti più co-produttori che produttori, era difficile far venire i contadini alle assemblee. Ora il problema si è capovolto: molti co-produttori si sono allontanati dalle assemblee, perché molte di queste sono assemblee di mercato, molto tecniche in cui si discutono problemi di gestione dei mercati.

Per questo CampiAperti vuole iniziare a separare le assemblee di mercato dalle riunioni politiche. Queste ultime da fare con cadenza regolare, da decidere, e le date dovranno essere diffuse tramite volantini a tutti i banchi, tramite la newsletter, il sito internet e il banco dell’associazione.

Alla prossima assemblea politica, ad esempio, si farà la valutazione del nuovo punto del regolamento, si presenterà il regolamento dell’associazione, si discuterà sul consumo critico e responsabile.

CampiAperti vuole aprire i suoi mercati al consumo critico, ospitando banchi di esperienze diverse (dai pannolini riutilizzabili, alle calze ecc…) che possano così trovare una piazza per un giorno per farsi conoscere e prendere contatti con i gruppi d’acquisto.

Importante è anche recuperare un dialogo politico con i centri sociali che ospitano due dei mercati (Vag61 e Xm24). Per questo CampiAperti nei prossimi mesi andrà ad una assemblea di Vag (il lunedì sera) e una di XM (il martedì sera) con molti produttori di quei mercati, a discutere i principi base del biologico, della vendita diretta ecc…

Tra le attività che CampiAperti potrebbe portare avanti c’è anche un lavoro di ricerca sui finanziamenti che l’Unione europea dà alle regioni per il biologico e che tornano tutti inutilizzati a Bruxelles. Contattando il professore Altieri che durante una conferenza sugli OGM tenutasi a Bologna il mese passato ne ha parlato, potremmo approfondire la faccenda.

 

  • FINANZIAMENTI E INIZIATIVE

 

Il bilancio a fine giugno dell’associazione è di circa 9000 euro. Quest’anno CampiAperti riceverà un finanziamento di circa 10 000 euro da prober. Per questo CampiAperti ha deciso di finanziare il documentario su genuino clandestino di INSUTV con 1000 euro.

Le prossime iniziative saranno a Perugia l’11 e 12 settembre, per genuino clandestino e probabilmente a Terra Madre a Ottobre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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