Come una piccola comunità gestisce i propri dati con un occhio alla privacy.
Cryptorave è un evento che da 6 anni raccoglie interventi da tutto il mondo per ragionare sopra i concetti di intimità digitale, di confidenzialità dei gruppi e di anonimato. Parallelamente a denunciare tutti i casi possibili di aggressione ai diritti umani nella sfera digitale, al controllo dell’informazione ed alla costruzioni di monopoli tecnici.
Cryptorave si ispira agli eventi decentralizzati e gratuiti cryptoparty
Palestra: Campi Aperti – autohospedagem, rede mesh e soberania alimentar
Comida e comunicação local
Nesta atividade falaremos sobre a organização
campesina Campi Aperti da Itália e a rede Genuino Clandestino. Somos um
grupo que decide via metodo de consenso e praticamos a autonomia
alimentar e tecnológica próximo de Bologna, Itália.
Vamos falar da intenção política do grupo, do
método e porque e como decidimos, principiando a autonomia alimentar, de
organizar a nossa infraestrutura de comunicação. Vamos explicar como
praticamos em analogico e em digital, a confidencia de vizinhança. Temos
uma pequena rede mesh e praticamos a autohospedagem de uma nuvem
(cloud). Temos email e sitio web num servidor autogestionado e não
guardamos os logs dos visitantes. A palestra será politica e tecnica
sobre os instrumentos que usamos.
A CryptoRave é aberta e gratuita – basta inscrição online – e será realizada na cidade de São Paulo. Inspirada em uma ação global,
descentralizada para disseminar e democratizar o conhecimento e
conceitos básicos de criptografia e software livre, o evento teve início
em 2014, como reação à divulgação de informações que confirmaram a ação
de governos para manter a população mundial sob vigilância e
monitoramente constante.
Il 7 aprile è la giornata mondiale della salute. Da tre anni, i movimenti per la salute in tutto il mondo (e, in l’Italia, la campagna Dico32! Salute per tutte e tutti!) l’hanno rivendicata come “giornata dei popoli per la salute”, un momento in cui le persone prendono parola per dire che la salute non è una merce ma un diritto e un bene comune.
A Bologna, presso lo spazio pubblico autogestito XM24, domenica 7 aprile il Centro di Salute Internazionale (CSI) e l’Assemblea Casa della Salute Navile organizzano un momento di “Salute in piazza”: laboratori, proiezioni e discussioni per capirne di più sulla salute in città, sui sistemi di cura che funzionano o non funzionano, su chi ha più salute e diritti e chi meno, e perché.
Condivideremo anche i percorsi e gli spazi cittadini, nazionali e internazionali attraverso i quali le persone possono prendere voce per reclamare (più) salute e cure adeguate e accessibili per tutte e tutti.
Attività: ? Quanto conta dove abiti? Le disuguaglianze in salute nella città ? Case della Salute. Siamo tutt* benvenut*? ? Servizio Sanitario Nazionale S.p.A. – Il mercato nella sanità ? I confini del diritto alla salute. Quale accessibilità alle cure dei/delle migranti? ? Quando la partecipazione produce salute: l’esperienza del centro di Medicina Sociale di Giugliano alle origini del Servizio Sanitario Nazionale
So che la stagione vi impone la presenza sui campi, comunque vi informo che stiamo cercando di riempire il secondo bus per andare a roma e partecipare alla marcia per il clima e contro le grandi opere inutili del 23 marzo. I due bus sono promossi da labas tpo vag61 e dal comitato becco. Si parte sabato mattina alle 6 dall’autostazione, il costo del viaggio andata e ritorno è 20€.
22 marzo, cosmopolitiche. Pratiche e movimenti della transizione ecologica
Verso la manifestazione del 23 marzo….
Dalle ore 15.00 al CSOA Forte Prenestino
Programma
h. 15.00: presentazione della giornata.
h. 15.15 – 16.00: trasformare il territorio in capitale: le logiche del
capitalismo estrattivista a cura di Re:Common.
h. 16.30-17.15: Strumenti per un ecologlia politica: Felix Guattari e
Andrè Gortz raccontati da Andrea Ghelfi e Emanuele Leonardi.
h. 17.30-20.30: l’ecologia delle pratiche: dibattito a cura del tavolo di ecologia polica.
Interverranno:
Silvia Peréz, economista e sociologa;
Gianluca Garetti medico aderente a Medicina Democratica e attivista per il Coordinamento dei Comitati della Piana di Firenze;
A Sud, promotrice del primo Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali italiano.
Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare 26-27 aprile San Vito Chietino 28 aprile 2019 Lanciano
Terra Bene Comune…tre giorni per creare comunità e fare rete, conoscersi e divertirsi, tre giorni intensi…
…Campeggio, Mercato Genuino Clandestino, tavoli tematici e tecnici,
cibo genuino, assemblea plenaria, concerti, teatro, mostre documentari e
tanto altro ancora!
Per info e contatti: autoproduzioni@autistici.org www.genuinclandestino.it
Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione
per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi
contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha
resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera
trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato
dal sistema neoliberista. Ora questa campagna si è trasformata in una
rete dalle maglie mobili di comunità in divenire che, oltre alle sue
iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema
capitalista vigente attraverso diverse azioni: • Costruire comunità
territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono
le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise, i sistemi
di garanzia partecipata sono lo strumento fondamentale per tessere
relazioni fra città e campagna e sperimentare reti economiche
alternative • Sostenere e diffondere le
agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e
degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti,
pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati;
che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la
produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera; •
Praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza
nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso
l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e
dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente
visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo; •
sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita
diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione
alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente
accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;
• salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo
di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale; •
sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la
terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo; sostenere
esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di
azione politica; • sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante; •
costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e
movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le
categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a
riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche
quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del
territorio; • sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita. Genuino
Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita. Al
suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, è aperto a
tutt*, diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso
di soggiorno o diritto di cittadinanza; è fiero di essere Clandestino e
porterà avanti le sue lotte e la sua esistenza con o senza il consenso
della Legge. Chiunque si riconosca nei principi di questo manifesto potrà divulgare e usare lo stesso per rivendicare le proprie azioni.
Genuino Clandestino è un movimento antirazzista, antifascista e antisessista
VENERDÌ 26 APRILE 2019 CSOA ZONA 22 Via Caduti sul Lavoro n.4 San Vito Chietino (Ch)
ore 16.00 Apertura infopoint e accoglienza
Ore 17.00 Musica live a cura della “Jha family”
Ore 20.00 Cena popolare
Ore 21.00 “A lu monne di la lune”
Cunti e canti meticci dalla tradizione popolare abruzzese di e con Emanuela D’Ortona, musiche di Mimmo Spadano (Terre del Sud)
Ore 22.30 Dj set a cura della “Jha family”
SABATO 27 APRILE 2019 CSOA ZONA 22 Via Caduti sul Lavoro n.4 San Vito Chietino (Ch)
ore 08.00 Ritrovo e Colazione
Dalle ore 09.00 alle 13.00 Tavoli tematici
Ore 13.30 Pranzo Popolare
Dalle ore 15.00 alle 16.30 Tavoli tecnici
Ore 17.30 ASSEMBLEA PLENARIA
Ore 20.30 Cena Popolare
Ore 22.30 Musica Live con i “Dogs Love Company”
A seguire DJ set
Per tutta la giornata di Sabato Ludobus e giochi in legno a cura di Officine Sinergiche
Live painting a cura di Michela di Lanzo
Jam session sul mare
DOMENICA 28 APRILE 2019 Lanciano (Ch)
Piazza Plebiscito
Dalle Ore 09.00 alle 18.00
MERCATO CONTADINO di GENUINO CLANDESTINO
Musica live, mostre fotografiche, istallazioni artistiche, video proiezioni
Biologico non è abbastanza? Hai un appuntamento con “Camilla”
Le adesioni all’Emporio di Comunità “Camilla” crescono. Se volete saperne di più, i prossimi giorni sono densi di presentazioni in giro per la città, il calendario è piuttosto fitto. Il prossimo giovedì, dalle 21 in via Marzabotto 2, il primo degli incontri di Gennaio allo spazio sociale delle 20Pietre.
Cos’è l’emporio autogestito e solidale “Camilla”?
Si tratta di un punto dove trovi prodotti di elevata qualità (alimenti biologici, filiere locali, prodotti equo-solidali, sfuso di qualità, cosmesi e detergenti naturali) organizzato in forma cooperativa. E’ autogestito, tutti i soci della cooperativa dedicano una quota del loro tempo alla gestione dell’emporio ed è solidale, grazie alla collaborazione di tutti. Le spese di gestione dell’emporio sono ridotte all’osso e i prezzi di vendita sono più bassi, alla portata di tutte le tasche.
Se non siamo scesi dal pero, provate a leggere le faq di Camilla. Altrimenti venite a conoscerci agli appuntamenti perché così ne parliamo di persona.
Il prossimo Giovedì, quindi, porta la tua pietra per costruire l’emporio di comunità insieme alle 20 pietre!
Ci vediamo lì, per conoscere altre esperienze di cucina popolare, ma anche per parlare di filiere alimentari!
FESTIVAL DELLE CUCINE POPOLARI E AUTOGESTITE
Mossi dalla convinzione che la cucina sia un campo assolutamente non neutro, che viva le contraddizioni e i ricatti del reale, che quindi debba essere un terreno di lotta e possa scatenare processi politici, intendiamo lanciare per inizio maggio un incontro nazionale, transnazionale e intergalattico a tutte quelle cucine e a tutti quei cucinieri sovversivi che fossero interessati a condividere con noi questo spunto, che intendano la sovversione del nostro tempo come anche sovversione di ciò che ruota attorno al cibo.
Rivendicare e organizzare l’accesso per tutt* a un cibo genuino, il più possibile fuori dalle logiche di mercato e libero dallo
sfruttamento è un programma politico vasto e ancora tutto da scrivere, che contempla risposte molto diverse fra loro a seconda delle specificità dei bisogni e dei desideri dei territori che lo esprimono.
Cucine di strada, mense, osterie e taverne, popolari e autogestite, tante e diverse sono le esperienze che negli ultimi anni sono nate in giro per l’Italia.
Oltre il mero autofinanziamento per l’autogestione, anche la cucina diventa spazio di rivendicazione politica e costruzione di autonomia.
Facciamo questa chiamata perché anche solo contribuire a una mappatura di tutto quello che si “muove” ci sembra un lavoro interessante. Scommettiamo nell’incontro e nel confronto delle varie esperienze che vorranno partecipare e siamo mossi dal desiderio di contagio, con la convinzione che nessuno abbia la “ricetta rivoluzionaria” in tasca.
L’incontro sarà strutturato in due giorni, sabato 7 e domenica 8
maggio, e sarà incentrato sull’idea di cucina come strumento di
resistenza. Il sabato avrà luogo negli spazi di XM24 (via Fioravanti 24) e proporremo dei tavoli tematici di discussione che confluiranno in una plenaria.
La domenica sarà invece un giorno di festa e cucina di strada in cui invitiamo tutte le realtà partecipanti che ne avranno voglia a
mettersi ai fornelli. In tale giornata avrà spazio anche la settima
puntata del corso di cucina meticcia, che teniamo da inizio anno
insieme a Social log e alla sua comunità di occupanti e inquilini
resistenti.
sabato 21 marzo all’Ex Telecom Occupata, via fioravanti 27, Bologna
a partire dalle ore 15.00:
– Consegna delle Arance di SOS Rosarno (per info e ordini: il popolodellearance@gmail.com)
– Lavori di giardinaggio e orto nelle aiuole con l’associazione
Campiaperti e Trame Urbane
– Merenda meticcia
– Attività per bambini
In difesa delle occupazioni abitative!
Contro gli sfratti e l’articolo 5 del Piano Casa!
Contro la cementificazione e le speculazioni edilizie!
Verso la seconda Marcia della Periferia e della Dignità di sabato 28
marzo!
CampiAperti partecipa al percorso di Ecosol Bologna – la rete locale dell'economia solidale che organizza per il prossimo 10 di maggio presso Labas (via Orfeo 46 – Bologna) un laboratorio aperto sull'economia solidale. Di seguito l'appello e ulteriori info.
Se credi in una economia diversa, basata sulle relazioni e non sul profitto a tutti i costi,
se vuoi migliorare l'economia del nostro territorio,
se già stai lavorando in questa direzione e vuoi conoscere altri che come te vogliono creare un modello economico diverso,
partecipa a questa giornata!
Sarà una giornata per incontrarci, progettare, inventarci percorsi che partono dal basso e che sono fortemente connotati dei principi dell'Economia Solidale.
Dedicheremo la giornata a proporre, progettare, ideare insieme piccoli, grandi progetti da far nascere sul nostro territorio. Non occorre essere degli esperti in economia, basta solo avere disponibilità e voglia di creare qualcosa di nuovo.
Il percorso verso l’Incontro nazionale annuale dell’Economia Solidale è iniziato. A Parma, dal 20 al 22 giugno 2014, ci confronteremo su progetti, idee, proposte per un nuovo modello economico. Nelle prossime settimane ci incontreremo nei territori per approfondire e ampliare i temi ed i contenuti di Parma2014.
Ci incontreremo per riconoscere i valori dell’impresa diffusa, per realizzare nuovi spazi di democrazia economica, per generare nuove ecologie urbane e rurali, per trovare narrazioni e ampliare i saperi, per conoscere i limiti dell’economia tradizionale e le risorse dell’economia solidale, per scoprire tra debito e finanza, il senso della macroeconomia.
A questo indirizzo trovi i sei temi guida dell’incontro nazionale: http://incontronazionale.economiasolidale.net/node/7 Partecipa e contribuisci all’elaborazione comune di questo percorso.
Ti aspettiamo con le tue idee per camminare insieme verso Parma2014.
E se ti registri alla newsletter http://eepurl.com/O1oXf riceverai gli aggiornamenti sulle tappe, gli incontri, i luoghi, i volti e le storie di questo cammino comune.
Ti aspettiamo con le tue idee per camminare insieme verso Parma2014.
A Caicocci, vicino a Umbertide (Perugia) è partito un progetto di custodia sociale di case e terreni del Demanio.
No alla vendita delle terre pubbliche, sì alla custodia sociale! Vedi anche Terra Bene Comune – la campagna.
Caicocci non si vende, ma si vive e si difende!
C’era un forno, nelle alte colline che dividono la valle del Tevere dal lago del Trasimeno, che una volta era abituato a cuocere cibo per tante e tanti, contadini e contadine,donne e uomini. Quel forno,da anni, moriva dalla tristezza, sempre spento, ormai ammasso di materiali inerti abbandonati nell’abbandono di un luogo ormai senza senso ne vita e depredato chiamato Caicocci.
Oggi quel forno sfavillava gioia e scintille e cuoceva, da mattina a sera, pizze su pizze genuine, con quelle farine che erano quasi decenni che quei mattoni refrattari non vedevano, tra chiacchere di donne e uomini, risate e pianti di bambini di ogni età. stasera quel forno, a Caicocci, riposa, ancora caldo, felice…perché Caicocci vive e non si vende!!!
RESOCONTO
Con una grande e partecipata pizzata sociale si sono concluse le prime due settimane di custodia sociale di Caicocci. dopo un inverno difficile, in cui a stento siamo riusciti a tenere in vita il comitato Caicocci Terra Sociale, è improvvisamente ripartita l’iniziativa . stavolta in maniera radicale, aiutati dalle porte in faccia chiuse dalla politica regionale a chi cercava dialogo e dal coraggio di alcun@ compagn@. Da due settimane ci si prende cura di Caicocci.
Si è cominciato a pulire e sistemare; a incontrarci e a fare l’ assemblee lì.
Complice un mazzo di chiavi trovato, si sono riaperte le case; è stato trasformato la reception nel punto di accoglienza. Insomma è iniziata la custodia sociale.
Un paio di nostri compagni GC da alcuni giorni dormono li, probabilmente presto, molto presto arriveranno anche animali. E intanto arrivano libri per la biblioteca, si riaprono sentieri, si potano gli alberi. Insomma dalle chiacchere ai fatti.
Occupazione ? No, è custodia sociale.
Fabio
E per il 13 aprile una giornata di lotta contadina a Caicocci in vista della giornata mondiale di via Campesina del 17 aprile. Stay tuned.
Di seguito pubblichiamo un report sui gravi fatti di oggi all'EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare; segue comunicato dei centri sociali dell'Emilia-Romagna, delle Marche e del Nord-Est che avevano organizzato l'iniziativa.
Ciao a tutt*,
stamattina la coalizione di centri sociali dell'Emilia-Romagna, delle Marche e del Nord-Est hanno invaso l'EFSA a Parma, nell'ambito della campagna di lotta contro gli OGM per la sovranità alimentare, contro il biocapitalismo della terra.
L'iniziativa si è svolta occupando prima l'atrio (spargendo semi biologici, portando frutta biologica e attaccando adesivi con la scritta NO OGM), spiegando al megafono le ragioni della protesta alle numerose persone presenti, poi con un piccolo corteo interno. Alla conclusione dell'iniziativa però c'è stata una "malagestione" (per dirla in maniera gentile….) delle forze dell'ordine. Prima hanno tentato di non farci uscire dal palazzo dell'EFSA, tentando di chiudere i cancelli e spingendoci via. Una volta riusciti ad uscire ci hanno inseguito insultandoci e minacciandoci, non facendoci ritornare ai mezzi, sfociando infine in una carica a freddo partita alle nostre spalle, nella quale sono state ferite ragazze e ragazzi in maniera pesante (una di queste è una delle ragazze che segue Làbimbi a Làbas, che è stata prima presa a calci sullo stomaco, poi manganellata in faccia – ora è in ospedale e non si sa se ha lo zigomo rotto – e sulla schiena). Dopo essere riusciti ad arrivare in centro siamo stati bloccati e circondati su uno dei ponti di Parma, e quindi impossibilitati ad andar via. Dopo numerose discussioni e una conferenza stampa accerchiati dalla polizia, siamo riusciti ad andar via, senza essere identificati.
Comunicato
Cibo, terra e comunità: contro gli OGM per la sovranità e la sicurezza alimentare contro il biocapitalismo della terra. Con l'occupazione dell'EFSA, l'Authority Europea per la Sicurezza Alimentare, oggi rilanciamo pubblicamente una campagna di conflitto aperto e diretto contro l'introduzione degli OGM in Italia e in Europa.
Centri sociali, ambientalisti, attivisti, agricoltori, in molti ci stiamo organizzando con la rabbia degna che anima gli agricoltori dal sudamerica all'india, le comunità rurali di tutto il mondo riunite ne La Via Campesina, i fauchers francesi che hanno respinto la Monsanto cacciandola dalla terra.
Le colture OGM, così come l'agricoltura industriale, esercitano una violenza inaccettabile sull'agricoltura, sull'ambiente e sui nostri corpi. Gli OGM non hanno altra ragione di esistere che il profitto delle multinazionali che li producono e il controllo che consentono sulla catena alimentare e l'agricoltura: il pensiero magico che li accompagna è solo un contrabbando ideologico. Non sono più produttivi, inducono un utilizzo smodato e crescente di diserbanti, disastrosi per l'ambiente e pericolosi per la salute, e determinano l'insorgere ormai incontrollato di infestanti e insetti resistenti, pongono serie criticità e preoccupazioni per l'effetto sulla salute umana.
Con le altre monocolture intensive sono tra le principali cause dei cambiamenti climatici e della crisi ecologica. Riducendo la biodiversità, impoverendo i terreni e introducendo l'inaccettabile principio del copyright minano alle radici la sicurezza e la sovranità alimentare, la libertà di scelta e di produzione di cibo delle comunità, la condivisione delle risorse alimentari. Tutto questo è inaccettabile e non siamo disposti ad attendere lo svolgersi dei giochi di ruolo delle lobbies: non lo fanno coloro che si fanno agenti delle multinazionali, che forzano la legalità, in Friuli come in altre parti d'Europa, e forzano soprattutto i confini del bios con conseguenze irreparabili. Per questo oggi abbiamo occupato l'EFSA, l'Authority che dovrebbe garantire la sicurezza alimentare ma che sicuramente nel caso degli OGM garantisce soltanto, insieme alla Commissione Europea, una facile via di accesso alle multinazionali.
Non un parere negativo è stato mai espresso: a detta dell'EFSA perché il livello scientifico delle richieste è sempre stato molto alto. Stranamente però molti governi e scienziati sono spesso stati in profondo disaccordo con questa conclusione basata su documentazione fornita dalle stesse multinazionali senza alcuna verifica indipendente e quasi sempre a partire da dati non pubblicati. Le linee guida di EFSA per il processo di valutazione dei rischi sono scandalose.
– Le multinazionali hanno la totale libertà di determinare gli elementi essenziali per la valutazione del rischio, e le metodologie prese in considerazioni sono state formulate da, o con, tecnici che lavorano per le stesse multinazionali. – L'elemento principale del processo, la “valutazione comparativa del rischio”, gemella della “sostanziale equivalenza” dell'ente USA, fu definito da scienziati (in particolare Kuiper e Kok) che lavoravano per l'ILSI, un istituto finanziato dalle multinazionali biotech, in collaborazione con personale alle dirette dipendenze delle stesse multinazionali (Monsanto, Bayer, Dow, Syngenta), e che poi ricoprirono cariche di primaria importanza nella valutazione del rischio per gli OGM. EFSA seguì successivamente il suggerimento di ILSI di ritenere la valutazione comparativa l'elemento principale del processo di valutazione e, in pratica, una valutazione in sé anziché soltanto il primo di una serie di passaggi obbligatori.
– La valutazione comparativa non ha un reale valore scientifico, come minimo perché non ha nessuna definizione quantitativa e non tiene conto della specificità genetica che non ha niente a che vedere con l'ereditarietà e la normale regolazione genica. Nonostante ciò sarebbe sufficiente a rigettare le piante OGM, se fosse applicato rigorosamente. Infatti è dimostrato che le piante OGM NON sono “sostanzialmente equivalenti” alle piante non-OGM da cui sono derivate poiché mostrano importanti differenze nei nutrienti e nelle proteine, nonché nel livello di tossine e allergeni (nel qual caso queste differenze sono classificate come “non biologicamente rilevanti” dagli stessi scienziati che hanno definito le linee guida). Il trucco usato dalle multinazionli è di attuare la valutazione comparativa non tra la pianta OGM e la linea isogenica non-OGM da cui è derivata ma con un database vastissimo che include molte varietà non isogeniche, coltivate in luoghi e tempi diversi (alcune anche più di 50 anni fa), in modo da ampliare la variabilità di riferimento includendo anche varietà inusuali con valori atipicamente alti o bassi di alcune componenti. EFSA riconosce validi questi stessi database creati dalle multinazionali senza richiedere alcuno studio più rigoroso. (E tutto ciò, notiamo, è addirittura contrario alla direttiva Europea sul rilascio di piante OGM)
– Non è richiesta la valutazione degli effetti combinati di differenti erbicidi o differenti tossine espresse dalla pianta, nonostante gli effetti sinergici non siano prevedibili o conosciuti. – Non è richiesta la valutazione a sé stante di piante che combinino più tratti genetici specifici.
– Non è richiesta una valutazione degli effetti su organismi non-target a tutti i livelli della catena alimentare, ma solo dei livelli più bassi, né è richiesta una valutazione completa degli effetti cumulativi a lungo termine.
– Non c'è alcun obbligo esplicito per la pubblicazione dei dati sperimentali prodotti dalle multinazionali, in modo che essi siano accessibili per studi indipendenti. A questo proposito, nota un editoriale di Scientific American (13 agosto 2009), “è impossibile verificare che le piante ogm si comportano come viene detto [..] perché le compagnie biotech hanno il potere di veto sul lavoro di ricercatori indipendenti [..] Solo studi che siano stati da loro approvati approdano alle riviste [..]”.
Tutto questo è inaccettabile e renderebbe ridicolo, se non fosse oltraggioso, la pretesa delle direttive europee in materia di coltivazione delle piante OGM, per le quali la valutazione della loro sicurezza è affidata a livello Europeo proprio a EFSA. E se non bastasse, sarebbe sufficiente incrociare le dichiarazioni della Monsanto: “Monsanto non dovrebbe dover rispondere della sicurezza del cibo biotech. Il nostro interesse è di venderne il più possibile. Assicurarne la sicurezza è il lavoro delle agenzie governative (FDA, l'agenzia USA per la sicurezza alimentare, corrispettivo di EFSA). Philip Angell, Monsanto’s director of corporate communication, NYT magazine, 25 ottobre 1998" con quelle di EFSA, così come appaiono dalle sue linee guida: “Non è previsto che EFSA produca studi indipendenti, poiché è onere del proponente di dimostrare la sicurezza della pianta GM in questione” per comprendere come la questione degli OGM è esattamente quello che appare: un conflitto aperto fra il biocapitalismo e la libertà per la difesa della terra, del cibo, della salute e dell'ecosistema.
Coalizione Centri Sociali dell'Emilia Romagna, Centri sociali del Nord est e Centri sociali delle Marche.
Rassegna stampa: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/parma-no-ogm-occupata-la-sede-dellefsa-le-forze-dellordine-aggrediscono-gli-attivisti/16747 http://www.globalproject.info/it/in_movimento/parma-iniziativa-no-ogm-allefsa-la-polizia-provocatoriamente-carica-gli-attivisti-una-giovane-ragazza-colpita-violentemente-in-faccia/16745http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4564 http://parma.repubblica.it/cronaca/2014/03/20/news/centri_sociali_contro_l_efsa_tensione_in_viale_piacenza-81430476/ http://radio.rcdc.it/archives/scontri-parma-efsa-135834/
Sabato 8 marzo la mensa Eat the Rich organizza a Vag61, in via Paolo Fabbri 110, un pranzo per finanziare il laboratorio di autocostruzione di forni in terra cruda che sarà attivato a breve! Così al Vag61, e in altri posti di Bologna , verranno costruiti altri forni di quartiere con cui fare pane, pizze , laboratori…
Quindi andate prendere i bambini a scuola … finite le faccende a casa …correte dopo il lavoro… e venite a pranzo alla mensa di EAT THE RICH !
Vorremmo rinnovare la richiesta di diffondere la petizione perchè nelle prossime settimane decideremo quando presentarla ufficialmente a COOP ITALIA in presenza della stampa e possibilmente nella persona di Claudio Mazzini in quanto "responsabile sostenibilità, innovazione e valori Coop Italia".
Allora, per chi non avesse ancora sottoscritto on line su change.org, affrettatevi!
segnaliamo inoltre l'articolo di Domenico Perrotta
IL CASO ITALIANO
Ben oltre lo sfruttamento: lavorare da migranti in agricoltura
Da "il Mulino" n. 1/14
http://www.rivistailmulino.it/journal/articlefulltext/index/Article/Journal:RWARTICLE:75749
Convegno: "Risorse e denaro pubblico, chi decide?"
15 FEBBRAIO DALLE 10H, VIA ZAMBONI 38, BOLOGNA.
Un fatto nuovo sta segnando l'attualità della crisi in Italia! Da alcuni mesi movimenti, comitati, associazioni e centri sociali stanno affermando collettivamente la costruzione della sola grande opera di cui la nostra società ha bisogno: casa, reddito e dignità per tutti e tutte. Mentre il governo Letta in continuità con i governi precedenti dirotta il denaro pubblico nella casse delle banche e promuove finanziarizzazione e sostegno alle imprese, il conflitto sociale agito durante l'autunno ha mosso resistenza e tracciato un'alternativa non retorica e ideale alla crisi, ma composta di iniziative di lotte concrete e sempre più massificate.La sollevazione generale del 19 Ottobre ha avuto la forza collettiva di porre la grande domanda politica che interroga la vita di milioni di uomini e donne, a cui solo le elites italiane ed europee stavano dando risposta: chi decide del denaro pubblico? Dopo quella straordinaria giornata di lotta e gli importanti appuntamenti precedenti e successivi, a tentare una risposta collettiva, a ricercare insieme i mezzi per praticarla, finalmente ci sono anche i movimenti sociali, non più nella loro esclusiva, quanto importante, dimensione locale o singolare, ma aperti alla relazione e al potenziamento reciproco, come ha reso manifesta la partecipazione di massa all'assedio del 19 ottobre romano.
La decisione sulla spesa pubblica non è più affare di banchieri, commissioni della UE, lobby imprenditoriali, e dei corrotti che siedono le poltrone del parlamento e delle amministrazioni locali e regionali, ma è anche e soprattutto per quel che interessa a noi terreno di lotta e conflitto sociale, terreno di sollevazione politica contro il regime dell'austerità e della precarietà.
Con questo incontro vogliamo prendere il tempo per discutere insieme delle risorse e del denaro pubblico nella crisi a partire dalle lotte che incidono sui territori. Siamo convinti che sia necessario iniziare a lavorare per costruire un sapere collettivo quanto antagonista che investa l'argomento e che sia all'altezza della sfida lanciata. D'altronde denaro pubblico per le controparti diviene subito argomento di giustizia penale e amministrativa, si fa “governance” spietata che mette in conto la devastazione dei territori e la morte per malattie indotte, per lavoro o povertà di milioni di uomini e donne.
Per noi, movimenti, affrontare la questione è anche l'occasione per verificare le capacità collettive che abbiamo in questo momento di essere agenti del contropotere nel conflitto dei territori sociali, e avanzare istanze di legittimità di riappropriazione del welfare, facendo sì che la risposta alla domande “chi decide del denaro pubblico” dai cieli della finanza, della UE, e delle lobby al potere scenda in basso tra le case occupate, tra pezzi di quartieri autogestiti, nelle scuole e nelle facoltà ribelli, nelle valli e nei territori in rivolta, durante i picchetti contro uno sfratto o ai cancelli di un magazzino.
Il Laboratorio Crash invita i movimenti, i comitati di lotta e il
sindacalismo conflittuale di Bologna e del resto d'Italia a prendere parola e a contribuire alla discussione.
Partecipano:
Movimento NoTav Movimento NoMuos Blocchi Precari Metropolitani – Roma Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa – Roma SMS/Abitanti San Siro – Milano Orizzonti Meridiani – Palermo Univercity Movimento NoGas – Caserta Comitato Sisma 12 – Bassa Modenese Campi Aperti – Bologna No Tav Terzo Valico
Per i dettagli del programma Convegno: "Risorse e denaro pubblico, chi decide?".
Venerdì sera siamo stat* a Vag alla cena/assemblea di Eat the Rich. Più cena che assemblea. Ci volevano loro per rimetterci a parlare intorno a un tavolo invece che sempre in assemblee… e ci voleva!
Mercati contadini biologici, Gas, consegne delle arance solidali da Rosarno, e ora anche le mense autogestite Eat the Rich. Tutti i mercoledì a pranzo al Vag, in via Paolo Fabbri, e il lunedì a cena al Berneri, a porta Santo Stefano. Per ora… Mense a prezzi popolari o offerta libera, con prodotti biologici.
Insomma, Bologna is burning. Il cibo biologico invade la città. Insieme a chi lo coltiva, chi lo cucina e sì, pure i più fortunati, che se lo mangiano e basta!
Le battute si sprecano. Me ne fate dire una?
Questo è soul food (cibo per l'anima), altro che…
Mercoledì 12 febbraio il pranzo di Vag-Eat the Rich è stato dedicato a sostenere l'organizzazione della serata di giovedì 13, promossa dalla Foglia di Fico, e che in sostanza serviva per le spese per la sala del Silentium, a Vicolo Bolognetti. Perché con il patrocinio del Comune costa 80 euro, se no 180.
Noi chiaramente sosteniamo il comune…
Mercoledì 13 pranzo a Vag, dalle 12.30, giovedì 14 aperitivo e discussione a Vicolo Bolognetti, dalle 19.00, parleremo di Terra Bene Comune, F.I.CO., grandi opere, bene pubblico e interessi privati.
Saremo là, con le nostre alternative, locali, reali, alternative alle proiezioni mostruose e fantascientifiche da business dell'agroalimentare.
sabato 15 febbraio 2014, la cooperativa agricola Arvaia cittadini-coltivatori-biologici a Bologna compie un anno e festeggia.
La prima esperienza in Italia di coltivazione agricola partecipata di terra pubblica, in un anno ha raccolto quasi 180 soci e settimanalmente oltre a distribuire ai soci un centinaio di cassette di ortaggi freschi a km 0 e biologici, vede partecipare decine di cittadini bolognesi alle attività agricole stagionali, a momenti di formazioni e convivialità, a pochi Km dal centro di Bologna. Arvaia ha, in quest'anno, ricevuto molti riconoscimenti e attenzione mediatica in giro per l'Italia, ha stretto accordi di cooperazione con enti, gruppi ed istituzioni, avviato progetti di sviluppo e formazione, creato posti di lavoro, fatto investimenti, sempre perseguendo il nuovo modello dei CSA (community supported agricolture). La cittadinanza è invitata a conoscere quest'esperienza, al centro Bacchelli, in via Galeazza 2 Bologna (Borgo Panigale).
Ognuno porterà qualcosa da mangiare e da bere.
Ognuno porterà i propri piatti, bicchieri, tovaglioli e posate
per limitare lo spreco di plastica e carta.
E dopo aver mangiato e bevuto avvieremo insieme
la campagna abbonamenti 2014!
Per l’occasione verranno organizzati degli “info-point” multimediali che presenteranno i diversi gruppi che si sono formati sulle attività della cooperativa:
frutteto, piante aromatiche, agricoltura&ciappinaggio, comunicazione, cucineria.
E ci sarà lo spazio per condividere tutte le novità e i progetti futuri!
Troverete
* intrattenimento per i bambini
* punti di informazione su
– funzionamento del nuovo sito e gestionale
– abbonamento alle cassette 2014 e punti di distribuzione
– bilancio preventivo 2014 e piano di investimenti
**il centro può ospitarci tutti al coperto. qui il meteo di sabato 15 febbraio, che pare sarà clemente!
La foglia di fico si presenta e apre alla città un momento pubblico di discussione sulla nuova grande opera bolognese F.I.CO.
La Fabbrica Italiana COntadina (F.I.CO.) vuole essere un parco giochi del cibo e della sua filiera.
A chi serve?
All'agricoltura? All'economia? Ai lavoratori? Agli speculatori? Ai poteri forti?
Giovedì 13 Febbraio
Sala Silentium, Vicolo Bolognetti 2 19.00 aperitivo con prodotti di Campi Aperti
20.00 Assemblea Pubblica
Rivendichiamo il diritto collettivo a decidere dell’uso e destinazione dei territori in cui viviamo e della provenienza dei cibi che mangiamo.
Rivendichiamo la difesa della nostra salute e dei nostri territori, contro la precarizzazione del lavoro e la Grande Opera F.I.CO. che completa l’accerchiamento di Bologna tra Passante Nord, TAV e Variante di Valico.
VENERDI 7 FEBBRAIO ORE 20 a Vag61 in via Paolo Fabbri 110 cena/assemblea
Per una costellazione di spazi comuni di resistenza e organizzazione dei bisogni… Da tempo ormai, a partire da poche domande attorno alla questione del cibo, inteso come accesso a un pasto di qualità e a misura delle tasche di tutti, all'insegna della socialità e del mutualismo, associazioni e realtà colletive radicate nel tessuto metropolitano bolognese hanno messo in campo forme di risposta praticae politica ai ricatti delle istituzioni cittadine e non solo. Autorganizzando mense, cene sociali, gruppi di acquisto e distribuzione, mercati biologici e a km0 – e tanto altro che vorremmo e dobbiamo incontrare! Si sono così date le condizioni di possibilità per immaginare una rete più strutturata, una costellazione di progetti che a partire dalla risposta alla materialità dei bisogni, possa sovvertire lo stato di cose attuale, costruendo possibilità di resistenza ed attacco alla miseria diffusa. Ne vorremmo parlare con tant* e divers*, nell'atmosfera conviviale di una cena sociale. Invitiamo singoli, realtà collettive e associazioni ad affacciarsi e prendere parte alla discussione.