Autore: caf

  • Abbiamo una proposta! Un poco di analisi…

    Abbiamo una proposta! Un poco di analisi…

    La crisi ambientale, la consapevolezza dell’importanza delle scelte alimentari per la salute, l’esigenza di garantire la dignità del lavoro e di favorire l’occupazione: sono tutte tematiche che mettono l’agricoltura al centro di un dibattito nel quale sentiamo fortemente l’esigenza di intervenire. Non è più il momento di demandare questo tema alle scelte individuali in tema di consumo alimentare, né a quello delle scelte imprenditoriali, ma è il momento di impegnarci ad elaborare scelte collettive su queste tematiche, e quindi di elaborare, praticare e pretendere politiche agricole che vadano a vantaggio della collettività e non di interessi particolari.

    Anche in Italia, come nel resto dell’Europa, e del mondo, possiamo individuare più filiere di produzione e distribuzione del cibo: da una parte le reti alimentari contadine locali, che comprendono la filiera cortissima dell’autoconsumo e il vastissimo panorama di piccole e medie aziende che spesso vendono direttamente le proprie produzioni in azienda, nei mercati, nei gruppi d’acquisto, nei circuiti dei negozi di prossimità e nella ristorazione; dall’altra le filiere industriali, caratterizzate dalla monocoltura, dall’utilizzo spinto della chimica e da forti input energetici nella produzione, dall’accentramento del potere di acquisto e distribuzione in pochissime mani, dal commercio globale del cibo, e da una spinta trasformazione industriale dei prodotti alimentari.

    Se spesso viene messo l’accento sulla necessità di sostenere le filiere industriali in quanto capaci di produrre cibo a basso costo, questo lo si fa tralasciando di contabilizzare i costi esternalizzati legati ai danni ambientali prodotti da pesticidi e fertilizzanti sintetici (contaminazione delle falde acquifere e inquinamento atmosferico), dalla perdita di agrobiodiversità, dall’eliminazione degli elementi naturali nelle campagne, dallo spreco di plastiche negli imballaggi, con il relativo inquinamento; lo si fa non contabilizzando i danni alla salute provocati dai pesticidi con le intossicazioni acute e le malattie croniche che provocano, con i danni dell’esposizione prenatale, dalla malnutrizione dovuta al consumo di prodotti eccessivamente ricchi di sale, zucchero, grassi saturi; lo si fa ignorando lo spreco di risorse, i costi dello smaltimento dei rifiuti, la perdita di suolo fertile. Lo si fa ignorando le riduzioni di costo ottenute attraverso le distorsioni dovute al controllo monopolistico, che impone ai produttori prezzi inferiori ai costi di produzione, che promuove lo sfruttamento dei braccianti e degli altri lavoratori della filiera, che provoca enormi squilibri sociali e fame nei paesi del sud del mondo, e infine ignorando la massa di sussidi che la collettività stessa riconosce agli attori di questa filiera.

    Al contrario le reti alimentari contadine sono in grado di produrre alimenti nutrienti in equilibrio con l’ambiente e le risorse e possono garantire, quando opportunamente sostenute dalla collettività, un lavoro dignitoso nelle varie fasi della produzione e distribuzione.

    Nonostante questo le realtà agricole e le filiere contadine presenti nei nostri territori non vengono messe al centro dello sviluppo delle politiche agricole, e questo avviene anche tralasciando di rilevare la presenza di un tessuto agricolo che tutt’ora vede nell’agricoltura di piccola scala una presenza tutt’altro che irrilevante. La stessa carenza di dati circa le filiere locali e l’agricoltura finalizzata al commercio di prossimità evidenzia una carenza di attenzione. Oltre al cibo prodotto e consumato localmente proveniente dalle piccole e medie aziende e commercializzato tramite mercati, gruppi d’acquisto, esperienze di community-supported agriculture, spacci aziendali, esercizi di prossimità, la filiera locale si arricchisce anche del cibo che non viene commercializzato ma viene destinato all’autoconsumo da parte delle famiglie (orti urbani e rurali, piccoli allevamenti), così come di ciò che proviene dalla raccolta di piante spontanee in terreni coltivati o in natura. In particolare queste ultime filiere, non essendo commerciali, vengono completamente ignorate nonostante svolgano appieno il compito di nutrire le persone in modo sostenibile con cibo di qualità. Nei nostri territori inoltre, anche nelle aziende di maggiori dimensioni, che praticano una agricoltura e partecipano ad una filiera di tipo industriale sopravvivono spesso in parallelo anche le piccole produzioni destinate al commercio locale in varie forme così come all’autoconsumo.

    Dall’altro lato, molte filiere industriali non hanno lo scopo di nutrire i cittadini (semmai è quello di produrre profitti), e tantomeno coloro che risiedono nel nostro territorio. È sufficiente pensare a quanto prodotto agricolo viene destinato esclusivamente o principalmente all’esportazione (spesso con l’etichetta “Made in Italy”) e allo stesso modo a quanto cibo industriale, talvolta realizzato con materie prime che provengono da fuori regione o dall’estero, con il paradosso che filiere che appaiono “emiliano-romagnole” (magari “tipiche” o “di qualità”) hanno in regione solo la fase di trasformazione industriale, mentre sono approvvigionate da produttori non locali e hanno acquirenti non locali. L’unico beneficio che queste produzioni portano sul territorio è relativo a qualche posto di lavoro e al profitto economico, che però è concentrato nelle mani di pochi, mentre ben più rilevanti appaiono i costi in termini di inquinamento, sprechi e concorrenza sleale verso le reti contadine locali.

    Una narrazione dell’agricoltura emiliano-romagnola che metta al centro il rilievo di ciò che oggi nutre in modo salutare la popolazione nelle nostre aree, di quella miriade di esperienze che salvaguardano i territori sia nelle aree collinari e montane più fragili, che nelle zone di pianura, di quell’agricoltura che minimizza lo spreco, che utilizza in modo razionale le risorse, che riduce gli imballaggi e i trasporti a lunga distanza, porterebbe un riconoscimento necessario a rivendicare un ruolo che per il futuro deve diventare sempre più ampio.

    È arrivato il momento che le politiche agricole inizino a sostenere ciò che porta un vantaggio alla collettività, che la popolazione sia messa in condizione di fare delle scelte per l’ambiente, la salute e l’equità sociale, che sia promosso l’accesso al cibo che nutre e che si educhi a riconoscere il cibo che ammala. Che agricoltori e cittadini siano messi in condizione di scegliere realmente, e che si riconosca che sono le scelte politiche a definire i costi reali dei diversi modelli produttivi.

    Siamo consapevoli del fatto che attualmente anche le filiere industriali, sostenute in primo luogo dalla GDO, rivendicano esse stesse un ruolo nella salvaguardia ambientale, attraverso le filiere industriali del biologico, nel sostegno all’equità sociale e alla salvaguardia della salute attraverso le certificazioni, i marchi “etici”, i marchi “di qualità” e quant’altro. Così come rivendicano un ruolo nel “km 0” inserendo produttori locali negli scaffali dei supermercati. In realtà la scelta offerta nello scaffale di un supermercato è solo apparente, in quanto scelta fondata sul prodotto e non su una reale condivisione dell’insieme dei processi produttivi che sono alla base delle filiere sostenute. Lo stesso concetto di “qualità” assume significati completamente diversi dentro la filiera industriale rispetto alle varie e diversificate filiere contadine. La qualità che promuoviamo nelle filiere contadine non ha a che vedere con l’uniformità e la stabilità di un prodotto, ma con il riconoscimento di un comune impegno da parte di produttori e consumatori verso la costruzione di un rapporto corretto con l’ambiente e le risorse, del rispetto dei territori, di un comune sforzo a contenere i cambiamenti climatici, di una comune aspirazione ad un mondo più equo. Tutto ciò è relativo alle relazioni che sono alla base dello scambio di un prodotto più che al prodotto stesso, al riconoscimento di una complementarietà, di una interdipendenza tra i vari soggetti della collettività.

    All’interno delle filiere industriali il potere si concentra nelle poche mani di chi possiede gli ingenti capitali necessari alla lavorazione e alla logistica, ai trasporti al lunga distanza che tale sistema impone. Sono queste poche mani che scelgono, e le scelte sono necessariamente fondate sulla massimizzazione dei profitti. È solo in questi termini che il “prodotto etico”, il “prodotto sano” entra nel gioco, in quanto capace di esercitare un potere attrattivo verso alcune categorie di acquirenti. È così che il prodotto “buono” partecipa esso stesso al successo del sistema che crea le condizioni delle crisi ambientali e sociali legate al settore agricolo. A rendere ancora più potenti i giganti del sistema alimentare della filiera industriale c’è il fatto che questi sono in grado di incidere sia in sede WTO influenzando i trattati commerciali che in altre sedi quali la banca mondiale e le sedi diplomatiche. Questo li rende in grado di “creare le regole del gioco”, non di doverle seguire.

    Pensiamo al contrario che solo le filiere contadine, non creando accentramenti di potere ed essendo costituite da una miriade di soggetti che si relazionano in modo paritario, abbiano le potenzialità per creare l’agricoltura del futuro, un’agricoltura al servizio dei bisogni collettivi.

    In questo nostro percorso prendiamo fortemente le distanze da chi inserisce la salvaguardia dei sistemi agricoli locali e contadini in un contesto di nostalgie patriarcali, di xenofobia, e di nazionalismo fascista.

  • Abbiamo una proposta! Ottenere il riconoscimento dei Sistemi di Garanzia Partecipata

    Abbiamo una proposta! Ottenere il riconoscimento dei Sistemi di Garanzia Partecipata

    I Sistemi di Garanzia Partecipata sono pratiche complesse, nate in seno al movimento della Sovranità Alimentare in diverse parti del mondo, attraverso le quali le comunità territoriali che costruiscono le Reti Alimentari Contadine auto-controllano il rispetto delle regole collettive che le comunità stesse si sono date. In Emilia Romagna esistono diverse esperienze di SGP tra le più datate in Italia, tra queste quella di Campi Aperti vede quasi due decenni di pratica e progressivo perfezionamento. I Sistemi di Garanzia Partecipata, se condotti con scrupolo, offrono standard di garanzia decisamente superiori rispetto ai sistemi di certificazione vigenti. Infine i Sistemi di Garanzia Partecipata vanno altre la garanzia dei metodi di produzione interessando, ad esempio, regole sul rispetto dei lavoratori dipendenti nelle aziende agricole. Leggi e commenta il capitolo B del progetto per la sovranità alimentare.

  • Abbiamo una proposta! Ripensare la legislazione in materia agricola

    Abbiamo una proposta! Ripensare la legislazione in materia agricola

    Le leggi danno la forma al mondo: abbiamo bisogno di norme nuove, che promuovano l’agricoltura contadina di prossimità, per la salvaguardia delle risorse naturali e come base per la costruzione di sistemi di relazione sociale basati sulla cooperazione e non sulla competizione. Ma soprattutto abbiamo bisogno di una riforma radicale della Politica Agricola Comunitaria.

    Leggi il capitolo E del “progetto per la sovranità alimentare

  • Abbiamo una proposta! 10-100-1000 mercati contadini (veri)

    Abbiamo una proposta! 10-100-1000 mercati contadini (veri)

    I mercati di vendita diretta sono la principale forza per la sopravvivenza delle aziende agroecologiche di prossimità e la principale possibilità per i cittadini di acquistare prodotti freschi, sani e sostenibili, in un contesto di conoscenza e rispetto reciproco. Per tutelare l’ambiente, la salute, le acque, l’occupazione occorre moltiplicare il numero di aziende agroecologiche e di conseguenza occorre moltiplicare il numero di mercati contadini nelle città. Per raggiungere questo obiettivo occorrono politiche pubbliche consapevoli e coerenti. “Progetto per la Sovranità Alimentare

  • Abbiamo una proposta! L’importanza dell’agricoltura contadina

    Abbiamo una proposta! L’importanza dell’agricoltura contadina

    Per iniziare ad affrontare seriamente molti grandi problemi di carattere sociale e ambientale, dai cambiamenti climatici all’inquinamento delle falde, dall’impoverimento dei territori allo sfruttamento dei lavoratori, dobbiamo diffondere il modello delle Reti Alimentari Contadine – contro lo strapotere delle Catene dell’agricoltura industriale. Leggete e commentate il nostro “progetto per la sovranità alimentare” https://www.campiaperti.org/progetto-…

  • Abbiamo una proposta! Il progetto per la Sovranità Alimentare

    Abbiamo una proposta! Il progetto per la Sovranità Alimentare

    Primo video di presentazione del “progetto per la sovranità alimentare” tutti i documenti su https://www.campiaperti.org/progetto-per-la-sovranita-alimentare/

  • Con MAG6 sosteniamo il cambiamento sociale

    Con MAG6 sosteniamo il cambiamento sociale

    mercoledì 1 luglio 2020 alle 18.30 online in diretta sul canale YouTube di Camilla a questo link > https://youtu.be/xje1kywNF-A

    MAG6 è in rete da tempo con tanti percorsi di cambiamento sociale e autogestione, tra cui Camilla e Campi Aperti, e tanto resta ancora da fare sul campo!
    In questo periodo di difficoltà per molte piccole realtà il bisogno è raccogliere nuovo capitale sufficiente a rispondere alle richieste di aiuto pervenute, misurandosi con l’approccio della sostenibilità condivisa creata dalle entrate di tante piccole liberalità continuative da parte dei soci, così da non vincolare l’accesso ai nostri strumenti per l’autogestione (finanza, consulenza e formazione, strumenti di mutualità) unicamente a coloro che possono pagare la copertura del relativo costo.

    Si supera il modello della “bancabilità” per passare a quello della fiducia e della garanzia condivisa. Per farlo è necessario il sostegno di nuovi soci e di incrementare il capitale in MAG6.

    Conosciamo MAG6 e le sue attività con alcune domande e risposte dirette e concrete. Camilla e Campi Aperti vi invitano ad ascoltare le risposte di Luca ed Enrico di MAG6.

    Seguici sul canale Youtube
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    Sotto la lettera di richiesta supporto che abbiamo ricevuto da Luca ed Enrico di mag6:

    Ciao a tutte/i,

    da tanti anni siamo compagni di viaggio di reti ed esperienze di cambiamento sociale: Creser, Campi Aperti, Camilla, Wwoof, solo per citare i primi nomi che ci vengono in mente di un elenco molto lungo. A qualunque forma di autogestione dei diversi ambiti della vita che abbiamo incontrato in questi 30 anni, abbiamo  cercato di offrire strumenti per realizzare i propri progetti, condividendo soddisfazioni, fatiche, sogni.

    Come Mag6 da tempo abbiamo intrapreso un cammino di cambiamento rispetto al modello di sostenibilità economica della nostra cooperativa, per staccarci dall’idea che per sostenersi occorra basarsi inesorabilmente sui ricavi prodotti dalle “vendite” delle nostre attività. Stiamo  cercando  di andare nella direzione di una “sostenibilità  condivisa”, creata dalle entrate di tante piccole liberalità continuative da parte dei soci, così da non vincolare l’accesso ai nostri strumenti per l’autogestione (finanza, consulenza e formazione, strumenti di mutualità) unicamente a coloro che possono pagare la copertura del relativo costo.

    Questo nostro percorso deve ora misurarsi con la situazione che si è creata a seguito della pandemia: diverse realtà finanziate da Mag6 ci hanno richiesto di poter sospendere momentaneamente i rientri dei  prestiti loro concessi, contemporaneamente  diverse realtà ci stanno chiedendo l’erogazione di nuovi prestiti per far partire/ripartire le loro attività. Come Mag 6 vogliamo accogliere positivamente i bisogni sia dei primi che dei secondi, ma per poterlo fare abbiamo bisogno di raccogliere capitale sufficiente per rispondere alle richieste di aiuto pervenute.

    Non vogliamo lasciar sole queste realtà di cambiamento sociale proprio in un momento così delicato!

     Davanti a questa situazione sentiamo di poter chiedere aiuto a chi riteniamo sia nostro compagn@ di viaggio,  sia come organizzazioni che come singole persone:

    ** se sei interessato a diventare soci@ di Mag6 questo è il momento per farlo! 
    ** se sei già soci@ ed hai la possibilità di incrementare il tuo capitale in Mag6,

    ora è il momento in cui ne abbiamo più bisogno!

     Pensiamo che le situazioni di bisogno, una volta conosciute, si possano superare, come già successo tante volte, grazie al coinvolgimento concreto di ognun@, e che l’esito di ciò che produrremo sarà la somma delle decisioni che le realtà collettive o le singole persone, decideranno di compiere.

  • Una storia d’infinita miseria

    Una storia d’infinita miseria

    E dopo il covid19 venne il recinto.

    Ovvero: come continuare una storia d’infinita miseria.

    Alla fine l’hanno fatto: transennare, chiudere un parco all’interno del progetto della cosiddetta “trilogia navile”.

    L’angolo è quello tra via Gobetti e Fioravanti, a ridosso dello stabile che fu XM24 ed al cui interno sono nati i mercati biologici di Campiaperti. La storia è fin troppo nota: dopo 17 anni di gestione dello spazio il comune di Bologna non rinnova la convenzione, poi ad agosto scorso lo sgombero con la promessa di una diversa risoluzione entro il 16 novembre.

    Promessa non mantenuta: Xm24 sta ancora aspettando.

    A dicembre nuova occupazione dell’ex caserma Sani, rapidamente sgomberata.

    Punto e a capo.

    Poi il covid ha invaso le nostre vite rendendo silenziose le strade, i mercati biologici e più in generale di prossimità, resi impossibili da decisioni politiche gravi e opinabili che hanno colpito il lavoro di centinaia di piccole aziende agricole. Ma il virus non ha cancellato il desiderio d’incontrarsi, di capire e di reagire a quello che si profila come una vera e propria pandemia economica e dove i deboli saranno i più esposti e vessati. Non siamo tutti nella stessa barca.

    E dalla prima riapertura quel rettangolo di verde è tornato ad essere XM24, un punto d’incontro e d’ascolto di una città altra che vive nel territorio e che chiede rispetto per la propria esperienza.

    Un prato, al di là della formale appartenenza, è un bene comune che appartiene alla comunità e dall’intera comunità va goduto, transennarlo vuol dire privatizzarlo di fatto con un atto d’inaudita violenza e arroganza degna di nessuna causa. La terra dovrebbe essere di tutti, come i contadini sanno bene…

    Un recinto, una normalità che chiude alle diversità. Tutto questo non ci appartiene.

  • Mercati aperti dalle 16 alle 20

    Mercati aperti dalle 16 alle 20

    Anticipiamo alle ore 16 l’apertura dei tre mercati che riapriremo nella settimana entrante: via Tolmino, Vag e vicolo Bolognetti. Il motivo di questo anticipo è dovuto a un’imposizione del comune di Bologna di rispettare un rapporti 1 a 1 tra banchi e clienti presenti all’interno del mercato. Questa disposizione rallenterà in maniera forte lo svolgimento del mercato, per questo anticipiamo l’apertura alle 16 e posticipiamo la chiusura alle 20. Informiamo inoltre di essere abbastanza stanchi di subire disposizioni arbitrarie prive di senso oltreché di buonsenso, che hanno più a che fare con la burocrazia totalitaria che con la sicurezza sanitaria.

  • Riaperture ultima settimana di Aprile

    Riaperture ultima settimana di Aprile

    Ultima settimana di Aprile, riapriamo i mercati di via Tolmino lunedì 27, Vag in via Paolo Fabbri martedì 28 e Labas vicolo Bolognetti mercoledì 29. Ricordate di arrivare con guanti e mascherina. Dai che si riparte!
    Per chi non può venire al mercato continua lo shop on line su www.campiaperti.it

  • La spesa a casa tua

    La spesa a casa tua

    Mentre attendiamo l’apertura progressiva dei mercati di vendita diretta – iniziamo martedì 21 aprile al Vag – ricordiamo la possibilità di ordinare online la vostra spesa che sarà consegnata a domicilio su www.campiaperti.it (riservato ai soci – è possibile associarsi online) oppure di ordinare direttamente alle aziende agricole che consegnano a domicilio, qui l’elenco https://www.campiaperti.org/…/campiaperti-elenco-delle-pos…/

  • ATTENZIONE!

    ATTENZIONE!

    L’apertura del mercato di via Tolmino previsto per lunedì 20 aprile, causa maltempo è rinviata a lunedì 27 aprile. Ci scusiamo per il disagio e ricordiamo l’appuntamento al mercato VAG (via paolo fabbri) per martedì 21 aprile dalle ore 17.

  • Riapre la vendita al banco di Vag e Tolmino

    Riapre la vendita al banco di Vag e Tolmino

    Riapriamo i mercati di Tolmino e Vag per la vendita diretta al banco. I mercati saranno organizzati in modo da rispettare tutte le precauzioni sanitarie. Pertanto il numero di persone presenti nell’area mercato sarà contingentato ed è richiesto a tutt* di di indossare guanti, mascherine e di rispettare le distanze di sicurezza. Vi aspettiamo Lunedì 20 aprile in via Tolmino!

  • POSSIBILITÀ DI ACQUISTO DAI PRODUTTORI DI CAMPIAPERTI

    POSSIBILITÀ DI ACQUISTO DAI PRODUTTORI DI CAMPIAPERTI

    Care coproduttrici, cari coproduttori
    in questo periodo difficile siamo riusciti a costruire tre possibilità diverse di vendita dei nostri prodotti agricoli biologici:
    1 – prenotazione tramite mail e telefono ai produttori e ritiro martedì 14 presso il mercato del VAG. La prenotazione è obbligatoria e non sarà possibile, per una assurda disposizione della giunta comunale, l’acquisto al dettaglio in loco. La cosa sarà ripetuta le settimane successive per VAG il martedì e Tolmino il lunedì, gli unici mercati che ci sono stati concessi a questo scopo. La lista a cui prenotare è qui https://www.campiaperti.org/…/elenco-produttori-mercato-va…/
    2 – prenotazione tramite mail, telefono e altro e consegna dei prodotti a domicilio da parte delle singole aziende. La lista a cui prenotare è qui https://www.campiaperti.org/…/campiaperti-elenco-delle-pos…/
    3 – acquisto tramite piattaforma online e consegna a domicilio. Questa opzione per ora è riservata ai soci tesserati CampiAperti. E’ possibile associarsi online. Attraverso questo sistema è possibile fare la spesa da più produttori con un unica operazione. Questo è il link del mercato online https://campiaperti.campiinrete.org/

  • Elenco produttori mercato Vag del 14 aprile

    Elenco produttori mercato Vag del 14 aprile

    Diffondiamo l’elenco dei produttori a cui potete effettuare prenotazioni di prodotti agricoli via telefono o mail, prodotti che dovranno essere ritirati presso il mercato Vag che si terrà mercoledì 14 aprile dalle ore 15 in via paolo fabbri- Bologna. I prodotti in vendita al mercato devono essere necessariamente prenotati prima, dato che ci è stata vietata la vendita al dettaglio.

    AZ AGR. GIUSEPPE BEGATTI

    tel 331 123553due

    zucchetti, asparagi, porri

    AMABIO – AZ. AGR. MATTIOLI ELISA

    tel.     3387016838/3405444978        mail ordini.amabio@gmail.com

    prodotti: vedi prodottidellasettimana.amabio.it

    STRULGADOR AZ. AGRICOLA BARBARA PISA

    Contatti: strulgador@gmail.com 324839506tre

    Tisane, Cannabis CBD, Olio CBD, tinture madri, gemmoderivati, dado, succhi, oli x il corpo, unguenti, colluttorio, sciroppo per la tosse, vermouth, birra all’achillea, Marmellate, Per dettagli richiedere catalogo via mail

    FERMENTI SOCIALI

    tel 320347905cinque fermentisociali@yahoo.it

    birra biologica contadina in bottiglie da 0,5 L

    tre bottiglie 10 euro, 6 bottiglie in cestino 20 euro, scatola da 12 bottiglie 33 euro

    AZ AGR. LA CASETTA DI GELLI LAURA

    Guarda il sito e prenota la tua spesa www.aziendaagricolalacasetta.it

    Composte e conserve dolci e salate

    FAVO DOLCE FAVO

    Tel: 338 363027nove email matteo.hambrecht@gmail.com

    Prodotto: miele millefiori 400 g

    Prezzo: 5 euro

    AZ AGR. CAMBI GIOVANNI GUIGLIA -VIGNOLA

    tel 328622256quattro mail allis3@libero.it

    insalata, bietola, spinaci, rape rosse, radicchio da taglio, carducci

    AZ AGR. ZAPPAROLI

    tel 349788404tre

    pane da farine di grani antichi, farro ecc…

    AZ AGR. CARLA ZANARINI

    mail a cibofrescobio@gmail.com vi sarà inviato il listino da compilare

    lattughe miste, rucola, cicoria, radicchio triestino, le prime zucchine e trasformati vari.

    MASSERIA LA PALOMBARA

    info@masserialapalombara.it, 328174047nove

    olio “collepizzuto”, olio “vergine” e lenticchie

    VIGNETO OTTO LOGIURATO

    Vino bio dalla Valsamoggia
    Pignoletto, Barbera, Rosso, Pignoletto.
    Stefano 347 6030240 stefano.logiurato@gmail.com
    www.montebudello.it

  • Stiamo tornando!

    Stiamo tornando!

    Martedì 14 Aprile dalle ore 15 in via Paolo Fabbri CampiAperti tornerà in piazza per distribuire prodotti ordinati, via telefono o mail, direttamente ai produttori (venerdì 10 divulgheremo la lista dei contatti). Chi effettuerà l’ordine potrà venire a ritirarlo direttamente al mercato. La vendita diretta al dettaglio per ora ci è stata preclusa.

  • Firma la petizione su change.org

    Firma la petizione su change.org

    Collegati a questo link e firma la petizione al sindaco di Bologna http://chng.it/sjbq8PmzjX

  • CampiAperti: elenco delle possibilità di vendita diretta e consegne a domicilio

    CampiAperti: elenco delle possibilità di vendita diretta e consegne a domicilio

    Abbiamo decentralizzato il sistema di ordini e vi proponiamo di seguito l’elenco e i contatti delle realtà produttive di CampiAperti che effettuano, in modo singolo o in gruppo, consegne di prodotti a domicilio oppure vendita diretta in azienda.

    Per ogni realtà produttiva è specificato se fa consegne a domicilio oppure no. Inutile pertanto chiamare per chiedere consegne a casa ai produttori che non lo le fanno. I siti online che non funzionano hanno problemi tecnici temporanei e per avere informazioni su quando verranno riaperti gli ordini occorre chiamare i contatti reperibili nei siti stessi.

    Ortofrutta

    • Fattoria Masi – ortaggi, frutta, farine, cereali, vino vendita in azienda il giovedì pomeriggio (via Prunaro 26, Sasso Marconi Bo) consegna a domicilio zona Calderino e Mongardino ceste@fattoriamasi.it
    • Piazza Martino – consegne a domicilio di ortofrutta a Bologna www.piazzamartino.it
    • Amabio – consegne a domicilio di ortofrutta, marmellate, succhi, vino… solo su Modena e provincia – vendita diretta in azienda (Modena) www.amabio.it
    • Funghibio – consegne a domicilio funghi Shijtake freschi e secchi, (Imola e Bologna) 340466101uno mauro.benati9@gmail.com
    • La Sega – vendita in azienda di cassette preconfezionate di ortaggi, farine, cereali, vino solo Savigno e dintorni (Savingo Valsamoggia, Bo) 329731431sei mail lasegabio@gmail.com
    • Arvaja – vendita diretta di ortaggi, farine e granelle in azienda (via Olmetola 16 Borgo Panigale, Bo) il mercoledì pomeriggio e il sabato mattina distribuzione@arvaia.it
    • Carla Zanarini – consegne a domicilio Bologna e vendita in azienda di ortaggi di stagione, farine, cereali, passata di pomodoro, pasta secca www.bioortozanarini.com cibofrescobio@gmail.com
    • Il Granello – vendita in azienda di ortaggi e uova (via Bortignano 45 Pianoro, Bo) tel 3407575986 romanocosi@gmail.com
    • Ivan Setti – vendita in azienda e nei dintorni di ortofrutta (via Cassola di sopra 21 Piumazzo, Mo) ivansetti@hotmail.com 3407106522
    • Giovanni Cambi – vendita diretta in azienda di verdura e frutta il venerdi pomeriggio ( via Villabianca 1 Vignola) consegna a domicilio in zona Vignola-Guiglia tel 328622256quattro mail allis3@libero.it mailto:allis3@libero.it
    • Coltivare fraternità – consegna a domicilio di ortaggi attraverso il sito www.localtoyou.it, telefonando è possibile personalizzare la cassetta.

    Formaggi e latticini

    • Fattoria i Piani – consegne a domicilio Bologna e dintorni di formaggio di capra, yogurt 348371353nove
    • Cottu Salvatore – vendita diretta in azienda (Pianoro) 320082102tre

    Pane e prodotti da forno, farine, cereali, pasta secca e altri trasformati

    • La Palombara – consegna a domicilio Bologna di olio extravergine, olio vergine, pasta secca e farine di grani antichi (senatore cappelli, solina) e lenticchie cell 328174047nove info@masserialapalombara.it
    • Zapparoli – consegna a domicilio di pane, passata di pomodoro, farine e patate (Bologna e Carpi) cell 349788404tre mail az.agr.zapparoli@alice.it
    • Il regno delle upupe – consegna a domicilio di pane e prodotti da forno, anche vegan, farina, pasta, vini a Bologna e Imola carlobenatti67@gmail.com 348527358sette
    • Daniela Giacchè – vendita in azienda di trasformati di sughi, conserve, vellutate, zuppe, confetture e canapa light. Consegne su Ravenna e zone limitrofe www.viveresostenibile.eu tel 3383623428 danielagiache@gmail.com

    Vino e birra

    • Fermenti Sociali – consegna a domicilio Bologna e dintorni di birra artigianale/contadina www.fermentisociali.it 320347905cinque fermentisociali@yahoo.it
    • Urupia – consegna a domicilio Bologna di vino rosso (negramaro, montepulciano, primitivo, malvasia nero) e bianco (chardonnay) frise, taralli e biscotti 347087049sei (Brunella)
    • Vigneto Otto Logiurato – Vino bio a domicilio a Bologna e dintorni dalla Valsamoggia, Montebudello
      Pignoletto frizzante rifermentato in bottiglia metodo ancestrale, Barbera frizzante rifermentato in bottiglia metodo ancestrale , Rosso Bologna affinato in legno, Pignoletto superiore fermo affinato in legno. Stefano 347 6030240 stefano.logiurato@gmail.com

    Prodotti erboristici

  • Mentre ci organizziamo

    Ricordiamo che molti prodotti di CapiAperti sono disponibili a Bologna presso Drogeria 53 in via Pietralata 45 e presso Camilla :: emporio di comunità (riservato ai soci)

  • Emergenza coronavirus

    Stiamo lavorando per trovare soluzioni al fine di riuscire a riportare in città i prodotti dell’agricoltura contadina biologica di prossimità in condizioni di totale sicurezza sanitaria. Vi aggiorneremo appena avremo qualche novità.
    CampiAperti

    Se volete essere certi di ricevere informazioni di quando e come riapriremo i mercati e/o come ricevere o prendere i nostri prodotti, lasciateci qui i vostri recapiti. Grazie



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