checkpoint

Pensavo di aver finito ma oggi devo proprio raccontare l’ultima cosa. Io e Angela siamo andate a Gerusalemme a fare le allegre turiste. Eravamo gia’ andate due volte questa settimana ma sempre in macchina perche’ i cooperanti ci avevano dato un passaggio, poi eravamo tornate indietro in autobus. Il fatto e’ che per tornare da Gerusalemme verso Ramallah gli israeliani non fanno controlli sugli autobus, oggi invece siamo andate in autobus da Ramallah a Gerusalemme e allora e’ diverso. L’autobus e’ arrivato al check point di Calandia e li’ siamo tutti scesi e siamo andati a piedi verso la barriera. Li’ ci siamo messe in fila con gli altri (poca fila perche’ il venerdi’ e’ festivo)
e poi ci hanno fatto passare in un corridoio fatto di cancellate dove c’e’ giusto lo spazio per una persona, insomma in fila per uno tra due cancelli alti che conducevano ad una porta girevole fatta di sbarre di ferro. La porta girevole viene bloccata dai militari quando vogliono. Dalla porta girevole si arriva in una gabbia (proprio cosi’!) dove i militari, da dietro un vetro blindato controllano i passaporti. Angela non aveva capito ed e’ andata dritta allora i militari hanno bloccato la porta girevole di uscita e dall’altoparlante le hanno ordinato (onestamente non si puo’ dire “le hanno chiesto”) di far vedere il passaporto. A quel punto siamo passate dalla seconda porta girevole fatta di sbarre che conduce in un altro corridoio ingabbiato per poi passare da una terza porta girevole e poter tornare a prendere l’autobus che ha proseguito verso Gerusalemme. Ci hanno detto che nei giorni feriali si fa anche molta fila. Tutto questo per andare da Ramallah (Palestina) a Gerusalemme est (Palestina pure lei), Cioe’ non per entrare in Israele, ma per rimanere in Palestina. Mi direte ” e che non lo sapevi che ci sono i check point israeliani in Palestina?” In effetti e’ risaputo ma mi sono stupita ugualmente, il fatto e’ che la sensazione di essere trattata da bestia e’ stata nettissima, siamo tutti abituati a mostrare un documento per passare da qualche
parte, ma non siamo abituati a essere trattati cosi’, non si capisce come facciano i palestinesi che fanno questa trafila tutti i giorni per andare a lavorare, una bella dose di umiliazione mattutina per cominciare la giornata… Poi un giorno di luce bellissima a Gerusalemme e domani si torna a casa, si torna al lavoro!
Germana

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