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  • Coldiretti non rappresenta l’agricoltura contadina italiana. Coldiretti non ci rappresenta!

    Coldiretti non rappresenta l’agricoltura contadina italiana. Coldiretti non ci rappresenta!

    Pare che presso il giardino della sede centrale della Coldiretti, a Roma, siano custodite due poiane incatenate. I poveri falchi, legati per le zampe, rappresentano perfettamente il ruolo riservato ai piccoli agricoltori che si affidano al “più grande sindacato agricolo italiano”: stretti nelle maglie di una gigantesca burocrazia, mostrati pubblicamente per dare un’immagine bucolica e amichevole.

    Ma Coldiretti, così come le altre “organizzazioni professionali”, tutto tutela tranne che gli interessi dei piccoli agricoltori. In particolare di chi ha scelto come pratica l’agroecologia, il rispetto della terra e del diritto al reddito contadino.

    Gli intrecci con le grandi società agricole (Bonifiche Ferraresi, gruppo Cremonini, il progetto Filiera Italia ecc…), con il sistema dei Consorzi Agrari, il sostegno alla sperimentazione in pieno campo dei nuovi OGM 🤮 (i cosiddetti TEA/NBT), l’opposizione al green deal e alla strategia Farm to Fork, raccontano di una politica concentrata a promuovere gli interessi dei colossi, dell’industria agroalimentare e dell’organizzazione stessa.

    I bilanci di Coldiretti parlano di una realtà che, solo di gestione delle pratiche burocratiche agricole, fa transitare nelle proprie casse diversi miliardi. Che comunque sono briciole rispetto al sistema assicurativo, a quello dei consorzi (che prosperano grazie alla vendita di fitofarmaci e concimi chimici di sintesi), alle partecipazioni di e nelle società agricole e agroindustriali che compongono la galassia di interessi che incarna Coldiretti.

    Nonostante sia ben lungi dal fare gli interessi dei piccoli produttori, Coldiretti viene corteggiata e omaggiata, oltre che dal governo protofascista che gli ha affidato di fatto il ministero dell’agricoltura, anche dal Comune di Bologna.

    Infatti, parte questa settimana il “Villaggio Coldiretti” a Bologna. Occuperà le principali piazze del centro. Proprio quelle piazze che all’agricoltura locale (quella vera) vengono da sempre negate. Per ribadire pubblicamente che Coldiretti non ci rappresenta e per parlare delle proposte per superare il modello della catena industriale abbiamo organizzato un incontro, presso il mercato di piazza San Rocco, sabato 8 novembre dalle 10,30 alle 13.

    L’alternativa al modello incarnato da Coldiretti è possibile, necessaria e urgente. Ne va della salute del nostro ambiente, di quella dei nostri cari, del clima, del futuro di tante contadine e contadini che continuano a far sì che il diritto al cibo non sia solo uno slogan.

    Vi aspettiamo.

    Campi Aperti per la Sovranità Alimentare

    #coldiretti

    #villaggiocoldiretti