Categoria: Primo Piano

  • Sabato 1 Aprile: assemblea pubblica di presentazione incontro nazionale Genuino Clandestino a Bologna

    Sabato 1 Aprile: assemblea pubblica di presentazione incontro nazionale Genuino Clandestino a Bologna

    SABATO 1 APRILE 2017 dalle ore 18 al
    CENTRO SOCIALE LA PACE
    via del Pratello, 53
    ASSEMBLEA PUBBLICA
     di presentazione di
    GENUINO CLANDESTINO
    per l’autodeterminazione alimentare
    che si terrà a Bologna il 21/22/23 Aprile

    seguirà degustazione dei prodotti contadini genuini clandestini di Campi Aperti

    NON MANGIAMOCI  LA TERRA!

    Una scelta di sviluppo arrogante sta dando prova della propria insostenibilità… il ciclope della modernità, il gigantismo industriale che nell’agricoltura, come nelle società di tutto il mondo, va fagocitando ambienti, culture, uomini costituisce una minaccia  sempre più concreta di un disastro ambientale da tempo annunciato.

    Un nuovo legame solidale tra consumatori e produttori del cibo, attraverso economie di piccola scala, salvaguardia della biodiversità, pratica di un’agricoltura pulita e socialmente sostenibile, possono rappresentare un concreto argine alla distruzione ambientale del pianeta!

    COS’È GENUINO CLANDESTINO?

    Genuino Clandestino è un movimento fatto di contadini, artigiani, studenti, lavoratori delle comunità rurali e delle città, cuochi, persone e famiglie che fanno la spesa nei mercati contadini e clandestini. Nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, secondo delle regole che le comunità territoriali si danno attraverso scelte partecipate e condivise. La campagna per la libera trasformazione dei prodotti genuini e clandestini si è trasformata in una rete di comunità territoriali che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, abbraccia il tema dell’accesso alla terra, della devastazione ambientale e della riappropriazione dei territori, denunciando come e perché le comunità locali vengono private dei loro mezzi di sostentamento e del diritto di gestire autonomamente le risorse da cui dipendono.

    Genuino Clandestino vuole costruire comunità territoriali in cui la campagna e la città si incontrano e si auto-organizzano; vuole sostenere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi; vuole realizzare circuiti di produzione e distribuzione del cibo fondati sulla relazione e sulle pratiche collettive, contro ogni sfruttamento delle persone e della terra; vuole costruire una continuità tra i movimenti contadini e cittadini per abitare gli spazi urbani e rurali con le pratiche dell’autogestione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio.

  • Verso Genuino Clandestino – smontare l’immaginario “green”

    Verso Genuino Clandestino – smontare l’immaginario “green”

    In un contesto nazionale in cui la crescita dei consumi di cibo biologico dura ininterrottamente da oltre un decennio (tanto che nel 2016 in Italia il consumo stimato di prodotti biologici ammonta a circa 2,5 miliardi di euro) sentiamo la necessita di porre alcune domande.
    Domande che hanno tante facce. Da un lato vogliono smontare un immaginario “green” di cibo buono, pulito e giusto, quando proprio la produzione e la distribuzione del cibo vengono usate come strumenti di accumulazione; dall’altro lato queste domande vogliono guardare alle nostre pratiche, quelle che quotidianamente mettiamo in campo, o sul piatto, per marcare l’opposizione a un sistema agroalimentare che si fonda sullo sfruttamento della terra e delle persone. 
    Parliamo di accessibilità: nel 2016 i giornali ci raccontano di un’impennata sotto le Due Torri dei costi di alberghi e ristoranti. In una città che da tre anni vive una sorta di paralisi dei prezzi, a causa della crisi, fanno eccezione il mondo del “Food” e le strutture ricettive, che rispetto all’anno scorso hanno registrato un rincaro nei listini del 6%. Allo stesso tempo, e nelle stesse strade,l’impoverimento diffuso, l’aumento del costo della vita e l’erosione del sostegno sociale fanno sì che migliaia di persone in città non abbiano le risorse materiali sufficienti per accedere a un cibo di qualità, mentre invece i sistemi di produzione e distribuzione su larga scala sono in grado di mantenere prezzi bassi e accessibili alla maggior parte della popolazione, abbattendo però il costo del lavoro e rinunciando alla qualità del prodotto. Parliamo quindi di un sistema agroalimentare che produce cibo di lusso per pochi e cibo spazzatura per tutte/i le/gli altre/i, studenti,lavoratrici/lavoratori, pensionate/i, precari(e), disoccupate/i, cioè le/gli escluse/i da un nuovo modello di cibo bio d’eccellenza. Non solo, ma esclusi anche dall’idea di città che questo modello vuole imporre.
    Capita infatti che il cibo, soprattutto nella “Bologna City of Food”,diventi un fattore decisivo nel disegno della città che verrà. Dentro a questo disegno troviamo il progetto F.I.Co., Fabbrica Italiana Contadina, un parco giochi del cibo e della sua catena di produzione, fratello minore di Expo 2015 e nuovo maxi progetto di Eataly, che verrà realizzato al Caab per mettere in vetrina una realtà agricola prodotta a misura di museo. Già sappiamo come grandi eventi e grandi opere trasformano, devastano e impoveriscono i territori e chi li abita: la costruzione di F.I.Co. prevede la cementificazione dell’aera adiacente per un’estensione di 85.000 metri quadri, la costruzione di servizi ed esercizi, l’aumento degli affitti e la conseguente trasformazione della composizione sociale della zona. 
    Si tratta di un progetto quindi che vuole fare un’esibizione di una dimensione contadina che nulla ha a che vedere con l’autodeterminazione alimentare, con l’agricoltura contadina biologica vera, con la dignità del lavoro e con la costruzione di comunità territoriali libere di decidere autonomamente che cosa è legittimo e cosa no.  
    Ecco così la nostra necessità di esprimere la totale estraneità ed avversione rispetto a un modello di città che non è più alla portata di chi la vive, ma di chi la consuma, la mangia e paga –salatamente- il conto.
    Ecco così il nostro bisogno di praticare forme di autogestione e di resistenza per costruire immaginari diversi, per affermare che “l’altra città esiste davvero!” Per questo abitiamo e difendiamo gli spazi sociali della città, perché abbiamo bisogno di vivere alternative praticabili e coerenti, basate sulla solidarietà e sulla partecipazione, e di costruire dal basso comunità territoriali realmente democratiche e antigerarchiche.
    Invitiamo tutte e tutti all’incontro nazionale di Genuino Clandestino!! 
    21, 22 e 23aprile @ Làbas occupato

  • L’altra città esiste – Autogestione/Resistenza – XM24 non si tocca

    4 marzo 2017@10:00–23:59 Bologna -Una giornata diffusa di iniziative, in ogni luogo e in ogni modo. Tutto in un solo giorno.

    A fronte di un progetto politico con cui l’amministrazione sta mettendo le mani sulla città e contro una ormai palese idea-modello di città e la desertificazione sociale che ne deriverebbe, vogliamo segnare la rotta verso un immaginario collettivo diverso: costruire insieme un’alternativa a questo deserto, partendo da quelle che sono le nostre pratiche di autogestione.

    La giornata è comune, il luogo è ovunque.

    Ovunque
    Consultorio autogestito
    Biciclettata attraverso i luoghi di occupazioni e sfratti
    Musica Samba
    [Ri]prendiamoci gli spazi!

    Via Fioravanti 24 (XM24)
    Laboratori teatrali itineranti
    15:00: Grande mercato di Campi Aperti

    Piazza Unità
    Sportello SocialLog, Mostra Fotografica sulle occupazioni, banchetto controinformativo e raccolta firme sul passante di mezzo
    10:00 Allenamento e gare, torneo di basket
    14:00 Speaker corner sul quartiere
    15:00 Giocoleria, bolle di sapone, truccabimbi
    15:00 Assemblea su sport popolare e spazi
    18:00 Merenda Meticcia con thè marocchino e dolci

    Via Paolo Fabbri 110 (Vag61)
    16:00 Dibattito sul decreto Minniti: L’autogestione e le politiche securitarie, due diverse risposte al governo dei territori.

    Resistenze in Cirenaica: : colonialismo e razzismo, ieri è oggi.
    Volantinaggio e controinformazione in quartiere.

    Parco della Zucca
    15:00: Autocostruzione strumenti musicali, Jam Session dal mondo, Hip hop
    19.00: proiezione film in lingua araba

    Ospedale S.Orsola (via Massarenti)
    10:00 “Obietta su sta fregna”: Banchetto controinformativo sull’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza

    Piazza di Porta Santo Stefano (Circolo Anarchico Berneri)
    Spaccio Popolare Autogestito
    14:00 Costruzione materiali in vista dell’8 Marzo

    Palazzo d’Accursio
    Karaoke

    Parco Trombetti (Via Donato Creti, via Serlio)
    11:00 Colazione
    15:00 Lab musicale

    Biblioteca Lame
    11:00 Assemblea contro privatizzazione biblioteca Lame

    Officine Minganti
    Pranzo e banchetto di controinformazione sul tema sfruttamento lavoro e grande distribuzione alimentare e il rapporto che le lega alla riqualificazione del quartiere

    Piazza Spadolini
    14.00 musica dal vivo e mostra foto spazi occupati e svuotati

    Quartiere Barca
    Contro la nuova riforma ERP, e in previsione dei prossimi sfratti, iniziativa all’aperto in piazza, segnalando i numerosi spazi vuoti e inutilizzati dell’ACER

    Via Centrotrecento 18 (Se7en)
    Autogestione del Sapere

    Via Marzabotto 2 (Associazione 20Pietre)
    10:00: concentramento a 20pietre per passeggiata/biciclettata

    XM24, Campi Aperti, Associazione 20pietre, Cittadin*, Asia-Usb, Lazzaretto, Labas, TPO, il Tribolo, Universo Lab, NoBorders, Arte Migrante, Hobo, Biblioteca Italiana delle Donne, Comitato Bolognese Scuola e Costituzione, Coro “R’esistente” dei bimbi di via del Pratello, Eat The Rich, ITR, Mujeres Libres, Precar*, S.I.M., Cantieri Meticci, Smaschieramenti, Marakatimba, Palestre e Sport Popolari, Lavoratrici e Lavoratori, SocialLog, Comitato No Passante di mezzo, Le Fucine Vulcaniche, Associazione RitmoLento, Concibo’, Ass. Sindacale Pugno Chiuso, Assemblea Lavoratori Biblioteca Lame, Noi Restiamo, Exarchia, Associazione Antigone, Circolo Anarchico Berneri, e molt* altr* ..

  • CAMPI APERTI LOVES XM24

    CAMPI APERTI LOVES XM24

    L’associazione CampiAperti per la Sovranità Alimentare chiede all’amministrazione comunale che venga rinnovata la convenzione di XM24!

    Noi di CampiAperti siamo una delle tante realtà autogestite nate e cresciute nello spazio sociale di XM24. Da 15 anni condividiamo questo spazio per svolgere il nostro più importante mercato settimanale, il primo vero mercato biologico a kilometro zero di Bologna che ha spianato la strada ai numerosissimi farmers’ market presenti oggi sul territorio.

    Per questo l’annuncio del mancato rinnovo della convenzione a XM24 è per noi un colpo al cuore. Pensiamo che sia un colpo al cuore anche per la città di Bologna la cui anima si è negli anni modellata anche grazie a queste forme di autogestione e autodeterminazione inedite.

    Crediamo che XM24, come le altre numerose forme comunitarie di autogestione presenti sul territorio, animi il tessuto sociale di una città viva e vissuta come vogliamo che continui ad essere Bologna.

    Vogliamo che ogni tentativo di riqualificazione della Bolognina tenga conto di XM24 sia come luogo di incontro per gli abitanti del suo quartiere, sia come forza sociale e culturale per la cittadinanza bolognese.

    Vogliamo che ogni tentativo di riqualificazione della Bolognina sostenga XM24 a crescere ulteriormente anziché depennarlo con troppa leggerezza dalla mappa della città.

    Chiediamo al Comune di Bologna di rinnovare la sua convenzione con XM24 e di sostenere le realtà autogestite che vi abitano e che lì svolgono le proprie attività.

    Chiediamo alla cittadinanza di Bologna di difendere attivamente XM24 accanto a noi e invitiamo tutti alla mobilitazione perché resti dov’è.

  • Assemblea generale straordinaria di CampiAperti

    Assemblea generale straordinaria di CampiAperti

    Sabato 11 febbraio alle 15 ci troviamo presso il condominio Belletrame per discutere dello sfratto di XM24 – ingresso via sabatucci 2 (traversa di via paolo fabbri)

  • Convocazione assemblea generale

    Convocazione assemblea generale

    Cari amici, compagni, co-produttori, semplici conoscenti, come ormai consuetudine bimestrale, è convocata l’Assemblea Generale dell’associazione Campi Aperti per la Sovranità Alimentare, il giorno

    SABATO 28 GENNAIO 2017
    DALLE ORE 14,30
    PRESSO LA CASA DEL POPOLO “20 PIETRE”
    via Marzabotto, 2
    Bologna

    Si tratterà di una assemblea un po’ particolare, in vista dell’incontro nazionale della rete Genuino Clandestino che si terrà proprio a Bologna dal 21 al 23 aprile prossimi. Per questo motivo, l’ODG, solitamente molto corposo, si concentra su quell’evento, lasciando così tutto lo spazio possibile alla discussione su quell’appuntamento:

    -1) Varie ed eventuali;
    0) resoconti delle visite svolte ed individuazione dei referenti delle visite da tenersi nelle aziende che hanno fatto richiesta;
    0 bis) adesione alle campagne stop al glifosate (Iniziativa di Cittadini Europei) e agricoltura contadina in vista dell’incontro celebrativo della firma del trattato di Roma (promossa da ARI);

    1) resoconto dello stato dell’arte dei lavori di preparazione dell’incontro GC di aprile;

    2) gruppi di lavoro tematici (erboristi, apicoltori, allevatori, ortolani, trasformatori, ecc…), in preparazione degli incontri di settore di GC.
    Ma non solo. ricordo, infatti che diverse cose sono da sistemare anche per il funzionamento dei nostri mercati;

    3) Rimescolamento dei gruppi e discussione dei temi generali dell’incontro di GC, quali: rapporto città/campagna (compreso, necessariamente, a mio giudizio, l’alleanza con esperienze di resistenza alle diverse manifestazioni del neo-liberismo), libera trasformazione contadina, autogestione, questioni ambientali, ecc… (magari li definiamo al termine del punto 1).

    4) vin brulé per tutti e presentazione della campagna di tesseramento 2017!!!!

    Vi aspettiamo numerosi.

    PpP

    (Pierpaolo, il Presidente (purtroppo per voi))

  • TRA SISMA E SISTEMA

    TRA SISMA E SISTEMA

    La terra trema e continua a tremare. L’ultimo grande evento sismico ha cementato in tutti la consapevolezza che ci troviamo dinnanzi ad un fatto eccezionale, unico e devastante. E’ difficile reagire, trovare le forze e le energie per ripartire. Dobbiamo tornare indietro più di tre secoli per trovare delle similitudini con quello che stiamo vivendo ora. Gli appennini sono una terra altamente sismica nella quale i montanari hanno sempre vissuto e mai l’hanno abbandonata nonostante oggi appaia tanto ostile e faccia tanta paura. In passato non c’era uno stato che sovradeterminava in modo così opprimente le esistenze di ogni singolo cittadino, soprattutto in luoghi tanto remoti e lontani dai centri del potere, perciò c’era un’intromissione minima, marginale. Non aiutava, ma non interferiva nemmeno. Eppure i montanari sono rimasti, ce l’hanno fatta senza uno stato, senza sms di solidarietà e senza fondi europei.

    Ci vengono in mente allora le comunanze agrarie, esperienze di uso civico delle terre, da sempre presenti nelle zone montuose, ma che nei nostri appennini hanno le realtà più significative e numerose. Se andiamo a guardare la mappa della distribuzione delle comunanze nelle Marche, sembrano tanti epicentri, quasi a combaciare idealmente con quelli delle scosse di questi mesi. Le comunanze non erano solo uso collettivo delle terre, erano solidarietà, mutuo soccorso, autorganizzazione, protezione e salvaguardia di un territorio. Non sappiamo se la nostra è una giusta intuizione, ma ci piace pensare che le comunanze siano state la rete che abbia permesso a quelle comunità passate di sopravvivere ad eventi drammatici come quello che stiamo vivendo ora, di autorganizzarsi e ricostruire. Ritrovare la memoria storica e guardare al modello delle comunanze potrebbe essere un buon punto di partenza per andare avanti. Riscoprire vecchie alleanze sopite, crearne delle nuove con chi pratica modelli autogestionari e ristabilire l’assetto comunitario che ha permesso per centinaia di anni ai montanari di vivere nelle loro terre senza le ingerenze dello stato. Tutto ciò potrebbe evitare di spopolare definitivamente le nostre montagne e di superare questi momenti così critici.

    La violenza della burocrazia che anche nel momento più alto dell’emergenza impedisce agli individui di riorganizzarsi e di fare fronte in modo autonomo e tempestivo alle calamità abbattutesi sui propri territori, è complice diretta della tragedia.

    La maggior parte dei comuni colpiti dalle scosse susseguitesi in questi mesi, non ha autorizzato l’autocostruzione di ricoveri temporanei per quegli animali che, protagonisti della sopravvivenza stessa di quelle comunità, oggi muoiono sotto la neve, tra le lacrime ipocrite di questa società.

    Come SEMINTERRATI e GENUINO CLANDESTINO riteniamo che la costruzione di modelli autogestionari partecipati, sia la risposta radicale e propositiva ad un sistema dominante fallimentare e insostenibile

  • Noi e i Bambini del Futuro

    Noi e i Bambini del Futuro

    Breve postfazione al ricettario di cucina meticcia prodotto da Social Log e Eat the Rich

    – CampiAperti è una realtà politica bolognese, formalmente un’associazione, che agisce per la difesa dell’agricoltura contadina biologica e per la promozione dell’autorganizzazione popolare in materia di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo del cibo. Concretamente CampiAperti organizza, da ormai quindici anni, mercati contadini biologici autogestiti in cui funziona una modalità innovativa di controllo dell’origine dei prodotti detta “garanzia partecipata”.

    Noi di CampiAperti siamo assolutamente convinti che in un futuro neanche così lontano, quando l’umanità sarà più giusta, consapevole ed ecologica, i contadini saranno attenti a coltivare la terra con il massimo rispetto possibile in modo da preservarne la fertilità, la diversità, le potenzialità vitali per l’umanità stessa e tutti gli esseri viventi.

    Un sabato mattina di inizio primavera noi contadini di CampiAperti, così pratici delle cose del futuro, abbiamo incontrato per la prima volta i Bambini del Futuro. Li abbiamo visti giocare allegri e chiassosi nel cortile dell’ex Telecom occupata e abbiamo subito capito che erano sicuramente loro, i bambini del futuro. Erano forse di dieci nazionalità diverse o più, giocavano tutti insieme, ed erano contenti di vivere in quella comunità così grande e solidale, libera da razzismo e discriminazioni. Si, perché nel futuro neanche così lontano, ne siamo sicuri, non ci saranno italiani e stranieri, non ci saranno clandestini e permessi di soggiorno, non ci saranno frontiere e pericoli per spostarsi nel mondo, ma l’umanità intera si occuperà dei propri figli come quella comunità si è occupata di quei bambini.

    Ma adesso non siamo nel futuro: viviamo in un presente ingiusto e brutale e abbiamo dovuto ingoiare l’umiliazione di tutti gli sgomberi fatti con arroganza da una sbirraglia che con la tutela del bene comune non ha niente a che fare.

    Sicuramente quei bambini sono stati feriti dalle botte, dalle urla e dalla violenza degli sgomberi. C’è da vergognarsi, noi adulti, a non non essere riusciti ad impedire che tutto ciò accadesse. Allora continuiamo a lavorare imperterriti e determinati per costruire una comunità sempre più grande e forte – e prima o poi ne siamo sicuri ce la faremo – in modo che nei cortili i Bambini del Futuro possano trovare lo spazio giusto per giocare tutti insieme, divertirsi e vivere sereni. E magari, quando arriva l’ora di cena, trovare sulle proprie tavole i piatti nuovi e meravigliosi della Cucina del Futuro.

    In questo ricettario possiamo trovarne qualche coraggiosa anticipazione.

  • 12 dicembre: a fianco di Eat the Rich, per la sovranità alimentare, contro il F.I.Co.

    12 dicembre: a fianco di Eat the Rich, per la sovranità alimentare, contro il F.I.Co.

    Campi Aperti sostiene la manifestazione indetta, nel corso dell’assemblea dell’inizio del mese, dalla rete Eat the Rich per il 12 dicembre.
    Lo fa convintamente, essendo portatrice di esperienze e obiettivi assolutamente e radicalmente alternativi al modello proposto da F.I.Co.

    Per questo accoglieremo più che volentieri, al nostro mercato di piazza Scaravilli, intorno alle 19,00, la conclusione del corteo.

    Il 12 dicembre Farinetti sarà in città a propogandare lo scempio ambientale, sociale e urbanistico nascosto dietro alla “disneyland del cibo” che sorgerà sull’area del CAAB.
    Il F.I.Co., contrariamente alla narrazione che ne viene fatta, nasconde oltre allo sfruttamento della mano d’opera, filiere industriali, devastazione dei suoli e delle produzioni agricole tipiche e genuine. Mentre, coerentemente con EXPO, di cui si era candidato a costituire il prolungamento ideale, rappresenta la cortina fumogena dietro alla quale nascondere operazioni immobiliari speculative con le quali verranno sacrificati beni e risorse comuni a favore dell’arricchimento dei soliti noti.
    Il CAAB, che ha generato il buco di bilancio che col F.I.Co. si vorrebbe far credere di colmare, è stato affossato non dal fato, ma da una politica urbanistica che ha dato il via libera alla proliferazione di centri commerciali e supermercati che hanno mangiato i piccoli negozi di prossimità, clienti del mercato ortofrutticolo, e da una politica economica di stampo ultraliberista – sposata dall’establishment governativo bolognese (e non solo), di qualsiasi colore e (finto)orientamento – che ha favorito i grandi gruppi industriali e le grandi catene distributive a danno dei piccoli agricoltori. Quei contadini – quelli veri, che trovate ai nostri mercati – ai quali Farinetti & Co. vogliono rubare anche l’identità, scippandone il nome per farne un’attrattiva per il nuovo centro commerciale targato Coop che sorgerà alla periferia nord di Bologna, in un’area già satura di mall e supermercati, e che si porterà dietro una colata di cemento e asfalto, per la “valorizzazione” delle aree annesse, da far impallidire qualsivoglia palazzinaro.
    Noi, il 12 dicembre, saremo, fisicamente, ai nostri mercati, dove la resistenza a queste politiche si radica nel gesto quotidiano di provvedere alla propria sussistenza, ma spiritualmente e politicamente saremo a manifestare contro queste bugie e falsità che cercano di scippare il nostro futuro, ipotecando la nostra sovranità alimentare.

    Opponiamoci insieme al furto di futuro. Diciamo insieme NO al F.I.Co. e alle bufale (non nel senso di mozzarelle) che intende venderci.

    Ci si vede il 12. In Piazza Verdi, a partire dalle 16.00. Merenda contadina – verace – e corteo fino al mercato di Campi Aperti.

  • ASSEMBLEA GENERALE 3/12/2016

    ASSEMBLEA GENERALE 3/12/2016

    l’assemblea generale di
    Campi Aperti per la Sovranità Alimentare
    si terrà il prossimo 
     
    sabato 3 dicembre
    a partire dalle ore 15,00

    c/o Labas, 

    ex Caserma Masini, via Orfeo

    per trattare il seguente ODG

    0– modifica statutaria: nuova sede dell’associazione.

    1– report visite in azienda effettuate
    2– individuazione responsabili prossime visite aziendali
    3– resoconti dai mercati (piacevole abitudine, persa nelle ultime assemblee… mea culpa!)
    4– partecipazione al forum previsto dalla l.r. sull’economia solidale, pro e contro
    5– comunicazione su stati di avanzamento progetto GC aprile 2017 e monete solidali
    6– ingredienti di provenienza extra-associativa da parte dei trasformatori/cucinieri, chiarimenti e strumenti per una maggiore efficienza dello scambio
    6 bis– definizione data(e) prossima(e) assemblea(e).
    6 ter– progetto formazione circolo dipendenti emilbanca
    6 quater– proposte per la revisione del contributo volontario
    6 quinquies– criteri per l’ingresso e la permanenza ai mercati
    7– varie ed eventuali
    N.B.: il punto 0 deve essere, da statuto, approvato dai due terzi dei presenti all’assemblea.

  • Cerchiamo roulotte o camper per sostegno contadini zona terremoto

    Cerchiamo roulotte o camper per sostegno contadini zona terremoto

    In regalo, in prestito o anche in vendita a prezzi ragionevoli. Possono servire anche prefabbricati monoblocco da cantiere. Roulotte e camper debbono essere dotati di libretto di circolazione. Chiamare Marco 338 2022807 – mail   marcof@fattoriaipiani.com

    E’ possibile anche contribuire versando un’offerta sul conto corrente aperto appositamente: IBAN IT87G0538705406000002474833  causale “terremoto”

  • Primo incontro del laboratorio bolognese sulla moneta sociale

    Primo incontro del laboratorio bolognese sulla moneta sociale

    Dopo gli interessantissimi incontri sulle monete complementari tenuti da Enrico e Luca di Mag 6 avviamo una fase progettuale per l’adozione di una moneta sociale a Bologna incontrandoci Venerdì 28 ottobre alle 20 e 30 sempre presso il circolo anarchico Berneri, che gentilmente continua a ospitarci.

    All’ordine del giorno l’avvio di un progetto per l’adozione di una moneta sociale, in particolare:

    – individuazione delle comunità proprietarie della moneta sociale  e delle modalità decisionali da assumere

    – tipologia di moneta sociale da adottare

  • “I nostri mercati” – proroga al 27 ottobre!

    “I nostri mercati” – proroga al 27 ottobre!

    Campi Aperti lancia un concorso fotografico aperto a tutti e con partecipazione gratuita.
    Avete tempo di consegnare i vostri scatti fino al 27 ottobre 2016!

    Foto locandina concorso

    Tema del concorso: i mercati di Campi Aperti sotto tutti i loro aspetti (i banchi, le persone, i prodotti,
    le situazioni, qualsiasi immagine connessa anche indirettamente ai mercati). Questo concorso è un invito
    per chi vuole utilizzare la fotografia come strumento per porre attenzione al territorio e alle buone pratiche,
    per diffondere il percorso dell’agricoltura contadina, di uno sviluppo più sostenibile e della partecipazione
    diretta dei cittadini.

    Modalità di partecipazione: la partecipazione è gratuita e aperta a tutti, esperti o dilettanti, senza limiti di
    età, dunque anche ai bambini. Si concorre facendo pervenire entro il 27 ottobre 2016 un massimo di quattro foto in due formati:
    cartaceo (20×30 circa) al mercato presso Xm24 (banco del commercio equo e solidale)
    > digitale all’indirizzo info@campiaperti.org, indicando: nome, cognome, indirizzo e contatto telefonico.

    Le foto devono riportare, oltre ai dati relativi all’autore, l’indicazione del luogo dello scatto, il titolo e una breve descrizione del soggetto ritratto. Le fotografie possono essere a colori o in bianco e nero, scattate con attrezzature digitali o analogiche, servendosi di vera e propria macchina fotografica o di qualsiasi apparecchio facente funzioni.

    Le foto inviate verranno esaminate da una giuria composta da fotografi di professione ed esperti ma anche dai frequentatori del mercato. Tra i criteri di valutazione, naturalmente il valore estetico, l’immediatezza, l’interesse per il soggetto e l’originalità. Il materiale raccolto non verrà restituito.

    Premi: Campi Aperti mette in palio ceste di prodotti dai propri mercati. Saranno assegnati: un premio della giuria agli autori delle foto ritenute più significative; un premio del pubblico, che potrà visionare e votare le opere esposte al mercato presso Xm24 giovedì 3 novembre. La premiazione avverrà il 10 novembre sempre presso Xm24 durante una fantastica polentata. I premi non ritirati verranno assegnati al secondo classificato della stessa sezione. Sono previste ceste adeguate ai vincitori più piccoli.

    Ogni partecipante è responsabile di quanto forma oggetto delle proprie opere, sollevando gli organizzatori da ogni responsabilità, anche nei confronti di eventuali soggetti ritratti nelle fotografie. Il concorrente dovrà informare gli eventuali interessati (persone ritratte), nei casi e nei modi previsti dall’art.10 della legge 675/96 e successiva modifica con D.Lg. 30 giugno 2003 n.196, nonché procurarsi il consenso alla diffusione degli stessi, compilando e producendo la liberatoria esplicita, in caso di ritratto di minori, che potete scaricare al link qui sotto.

    Liberatoria Fotografica

    [Foto: Alessandro La Palombara]

  • Campi Aperti resiste con Labas!

    Campi Aperti resiste con Labas!

    Campi Aperti sostiene la scelta di Labas e dei tanti cittadini del quartiere che hanno deciso di non cedere alla logica speculativa che vorrebbe trasformare l’Ex Caserma Masini in un centro del lusso

    Logica che vorrebbe chiudere un’ esperienza di recupero di relazioni sociali, di sviluppo di una economia alternativa e sostenibile e di servizi per il territorio

    Noi saremo a fianco di Labas tutta l’estate.

    Il nostro mercato, in quegli spazi, si svolgerà regolarmente tutti i mercoledì. Proprio per testimoniare la nostra contrarietà alle operazioni finanziarie che vorrebbero sottrarre alla comunità un bene collettivo che, dopo un lungo abbandono, ha finalmente recuperato le proprie funzioni sociali.

    – Contro ogni ipotesi di sgombero;

    – Per una destinazione sociale degli spazi dell’Ex Caserma Masini; 

    -per una città dei cittadini e contro le speculazioni di qualsiasi genere:

    …ci vediamo a Labas anche il 10 e il 17 agosto

    Passate a trovarci!

  • Scaravilli – non solo una piazza

    Scaravilli – non solo una piazza

    Nell’estate 1944, in previsione di quella che si riteneva l’imminente liberazione della città, se non dell’intera provincia, il Comando di Bologna predispose un piano insurrezionale. Le brigate cittadine, rafforzate da partigiani scesi dalla montagna o giunti dai comuni della pianura, approntarono basi e depositi nel cuore del centro storico e nell’immediata
    periferia, per essere pronte ad insorgere appena le truppe alleate si fossero avvicinate.
    La 5a brigata Giustizia e Libertà dell’Emilia-Romagna  allestì in agosto la sua base principale nella sede dell’Istituto di Geografia dell’Università, in via Zamboni 33. In una stanza sotto il tetto erano state sistemate due radio rice-trasmittenti, con le quali la brigata si teneva in collegamento con il comando di Milano e con le missioni alleate. […]
    Il materiale necessario per fare i documenti d’identità falsi – timbri, cartoncini, marche da bollo ecc. – e i bracciali tricolori da usare il giorno dell’insurrezione, ed altro materiale ancora, trovarono sistemazione negli scaffali della biblioteca della Facoltà di Lettere. Nei sotterranei furono preparati depositi d’armi e di viveri. A turno, vi stazionavano dai 20 ai 30 partigiani.
    A metà ottobre, quando le punte avanzate della 5a armata americana si fermarono poco prima dell’abitato di Pianoro, lungo la strada della Futa, il Comando di Bologna non ordinò la smobilitazione delle basi partigiane, perché si riteneva che si trattasse di una sosta momentanea. Mentre si attendeva invano l’avvicinarsi degli alleati, le basi partigiane,
    una ad una, cominciarono ad essere scoperte dai fascisti.
    La prima fu quella dell’Università. A seguito di una delazione, tra le 13 e le 14 del 20 ottobre 1944, circa 200 militi della Guardia Nazionale Repubblicana  circondarono la sede universitaria ed ingaggiarono un violento combattimento con i pochi partigiani rimasti intrappolati, mentre i più erano riusciti ad allontanarsi.
    Nello scontro caddero Mario Bastia, comandante della brigata, Ezio Giaccone, Leo e Luciano Pizzigotti, Stelio Ronzani e Antonio Scaravilli. Pare che Bastia, dopo essere riuscito a mettersi in salvo, sia rientrato nell’ateneo per restare con i suoi uomini.
    […] Dopo lo scontro i fascisti saccheggiarono la sede dell’Istituto di Geografia ed arrestarono e trattennero per un paio di giorni numerosi impiegati del rettorato. Il prorettore Guerrini fu messo con le spalle al muro e minacciato di fucilazione.
    Il capitano del reparto che aveva comandato l’assalto alla base partigiana, Agostino Fortunati, fu processato il 17 luglio 1946 e condannato a morte per questo e altri reati. In appello la condanna fu ridotta a 30 anni e poi cancellata dall’amnistia.
    [da Nazario Sauro Onofri]
    http://www.storiaememoriadibologna.it/battaglia-delluniversita-15-evento

  • Energia rinnovabile. Attiva da oggi la convenzione Campi Aperti-E’Nostra

    Energia rinnovabile. Attiva da oggi la convenzione Campi Aperti-E’Nostra

    E’ attiva da oggi la convenzione tra Campi Aperti ed E’Nostra, cooperativa di acquisto e vendita di energia da fonti rinnovabili.

    L’adesione all’offerta si può fare seguendo il link del Modulo di attivazione. Ora, tra le altre, si può scegliere la convenzione ‘socio Campi Aperti‘. Così facendo si ottiene lo sconto del 5% sulla tariffa. Lo sconto vale sia per le attività produttive che per le utenze domestiche, se l’intestatario della bolletta è socio di Campi Aperti.

    Si attiva così la seconda fase del percorso iniziato con l’allacciamento dei due mercati di P.zza Scaravilli e di VAG alla fornitura garantita da E’Nostra. Nella speranza che si diffonda consapevolezza, ma, soprattutto, comportamenti orientati alla riduzione dell’impatto che le nostre attività hanno sul pianeta che ci ospita.

  • Aiutanti della “Bifolca”(Vignola-MO)

    Aiutanti della “Bifolca”(Vignola-MO)

    si interrogano volenterosi su quale frutto convergere dopo le ciliegie…

  • Per una transizione energetica dal basso

    Per una transizione energetica dal basso

    Mercoledì 15 giugno, a partire dalle 20,45, a Labàs, incontriamo due rappresentanti di E’Nostra, la cooperativa che ci fornirà elettricità da fonti rinnovabili ai mercati di Vag e p.zza Scaravilli.

    Con loro parleremo di possibili concreti cambiamenti nel modo di gestire l’energia che consumiamo. Verso una transizione energetica che non è più rimandabile.

    A partire dalla convenzione che stiamo elaborando e che presto legherà Campi Aperti a E’Nostra, cercheremo di analizzare le possibili articolazioni del rapporto tra i singoli soci e la cooperativa. Dal primo step di socio consumatore (chi si allaccia alla fornitura garantita 100% rinnovabile), a chi potrebbe diventare socio produttore, vendendo l’energia del proprio impianto di produzione da fonti rinnovabili già esistente alla cooperativa, che la userà per rifornire i propri clienti (i soci consumatori), alla possibilità di realizzare un impianto ex-novo, grazie a forme di partenariato sostenute da E’Nostra e Retenergie.

    Insomma, un primo incontro molto operativo per esplorare quanto è possibile fare per partecipare e sostenere la transizione verso un modello energetico che non metta in discussione il futuro di noi tutti. Per iniziare a costruire un modello di democrazia energetica, in cui il bene comune energia sia patrimonio veramente di tutti e non strumento di controllo.

    Ci vediamo lì. Numerosi.

     

  • The Harvest. Storie di nuovo caporalato agricolo in Italia

    The Harvest. Storie di nuovo caporalato agricolo in Italia

    Essere coproduttore di un film non è così diverso dall’essere coproduttore di un’attività agricola, nella forma che intendiamo in Campi Aperti.

    Partecipare alla produzione popolare di The Harvest significa permettere a SMK Videofactory di svolgere un lavoro in maniera completamente indipendente, senza rinunciare a un’idea di film che non si accontenta della dimensione documentario, ma intreccia nuovi strumenti con i quali intende esprimere tutto il suo potenziale narrativo.

    The Harvest racconta e denuncia un sistema di sfruttamento del lavoro agricolo che coinvolge decine di migliaia di persone nell’Agro Pontino e che prospera nelle pieghe della legalità. SMK sta portando alla luce questa scomoda verità assieme a pochi coraggiosi soggetti locali, al fianco dei braccianti in mobilitazione, nonostante minacce e intimidazioni.

    Possono dei coproduttori aiutare a inceppare il sistema del caporalato agricolo e dello sfruttamento sul lavoro, sostenendo la lotta dei braccianti Sikh? Secondo noi è possibile!

    Sostieni il progetto di film visitando la pagina di Distribuzioni dal Basso e scegliendo una tra le “ricompense” possibili, oppure un contributo libero (in fondo alla pagina dei contributi).

    Per avere aggiornamenti sugli ultimi sviluppi dei set del film, sulla copertura mediatica e sugli eventi di crowd funding, metti un like alla pagina facebook theharvestdocumentary oppure visita il sito internet www.theharvest.it.

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    Foto: SMK Videofactory

    “In provincia di Latina un’altra Rosarno: braccianti immigrati costretti a lavorare nei campi a 3€ l’ora”
    La video notizia da IlFattoQuotidiano.it del 1 giugno 2016.

    “The Harvest – Un docu-musical sui braccianti Sikh sfruttati”
    L’articolo e l’intervista di Damiana Agugliari per Radio Città del Capo/Radio Popolare, 27 maggio 2016.

    “The Harvest – Il costo umano delle fragole a gennaio”
    Audio intervista di Radio Città Fujiko ad Andrea Paco Mariani (regista), 17 maggio 2016.

    “Agro Pontino, i braccianti sikh continuano a protestare”
    Francesca Sironi per L’Espresso, 23 maggio 2016.

    Un esercito silenzioso di uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause.
    Raccolta manuale di ortaggi, semina e piantumazione per 12 ore al giorno filate sotto il sole; chiamano padrone il datore di lavoro, subiscono vessazioni e violenze di ogni tipo. Quattro euro l’ora nel migliore dei casi, con pagamenti che ritardano mesi, e a volte mai erogati, violenze e percosse, incidenti sul lavoro mai denunciati e “allontanamenti” facili per chi tenta di reagire.

    The Harvest vuole raccontare tutto questo.

    The Harvest è un documentario sulla vita delle comunità Sikh stanziate stabilmente nella zona dell’Agro Pontino e il loro rapporto con il mondo del lavoro. I membri di queste comunità vengono principalmente impiegati come braccianti nell’agricoltura della zona. Gli episodi di sfruttamento (caporalato, cottimo, basso salario, violenza fisica e verbale) sono stati rilevati in numerosi casi, quasi sempre da associazioni che operano sul territorio locale. A fianco di questi fenomeni è inoltre cresciuto in maniera esponenziale l’uso di sostanze dopanti per sostenere i faticosi ritmi del lavoro nei campi. Sostanze che, nello specifico, si compongono di meta-anfetamine, oppiacei e antispastici.”

    www.theharvest.it