A seguito di una visita senza preavviso di una commissione di sicurezza del municipio di Tolosa il 14 gennaio 2021, il collettivo di artisti MIX’ART MYRYS è stato notificato di una chiusura amministrativa mercoledì 20 gennaio e non può più ricevere il pubblico, compresi i suoi stessi membri, nell’edificio situato al 12 rue Ferdinand Lassalle, quartiere Ponts Jumeaux a Tolosa.

COMPRESO IL PURO PRETESTO PER ATTACCARE UNO DEGLI INNUMEREVOLI SPAZI SOCIALI nel continente, GESTITI DA ASSEMBLEE DI PERSONE CONSENSUALI E RECIPROCHE; questo è la risposta del Mixart-Myrys, a cui noi aderiamo.

Musica! 🙂

Se non ne hai mai sentito parlare, qua qualche info: http://www.mixart-myrys.org/le-lieu/

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L’In comune è

Rispondere al bisogno democratico che scuote la società.
Occuparsi del legame inseparabile tra risorse e usi.
Riconsiderare i beni comuni come appartenenti a tutti.
Ripensare la società in modo che tutti possano assumersene la responsabilità.
Combattere l’anomia culturale e ricostruire la società coinvolgendo tutti nel processo.

I Comuni sono aria, acqua, cibo, salute, educazione, energia, cultura, iniziative dei cittadini, spazio pubblico, inclusa la sicurezza…

Questo appello è su iniziativa del collettivo di artisti autogestito Mix’Art Myrys – uno spazio cittadino di sperimentazione sociale e culturale, protagonista della cultura di Tolosa dal 1995 – che il Comune e Toulouse Métropole stanno cercando di sfrattare dai loro locali. E questo nonostante il forte sostegno della popolazione, delle istituzioni e degli attori della società civile.

Con questo appello vogliamo partecipare ad una nuova griglia di lettura, affinché possa seguire una riflessione/azione sulle modalità pratiche di attuazione di una società basata sui Comuni.

Dopo gli attacchi senza precedenti della città di Tolosa contro Mix’Art Myrys, la popolare sala di musica Bleu Bleu, il centro di accoglienza d’emergenza DAL 31/ Fondazione Abbé Pierre, il giardino condiviso Fontaine Lestang, lo spazio di ricerca e creazione contemporanea Pavillon Mazar

Possiamo solo constatare che la nuova maggioranza del municipio e di Metropolis di Tolosa non vuole più sentir parlare di iniziative dei cittadini, di auto-organizzazione degli abitanti, di Comuni. Compreso quando queste iniziative sono collegate alle politiche pubbliche esistenti.

Queste scelte politiche a livello locale, vere e proprie negazioni della democrazia, si inseriscono in una dinamica preoccupante a livello nazionale. Basta fare riferimento al Consiglio di difesa della salute, che è al di fuori di ogni controllo parlamentare.

Tuttavia, l’emergenza climatica, democratica, sociale e societaria rende sempre più evidente che diventa indispensabile pensare alle politiche pubbliche, all’utilità pubblica e all’interesse generale in termini di Comuni.

Di fronte al fallimento delle politiche pubbliche, di un sistema produttivo basato su un’economia speculativa che non è più sostenibile, vogliamo fare un passo indietro e lanciare una riflessione per

UN NUOVO CONTRATTO SOCIALE, UN ALTRO RAPPORTO CON IL MONDO

Per ridefinire l’interesse generale e la pubblica utilità, compresi i servizi pubblici. In termini di mezzi e in termini di governance che coinvolge utenti e professionisti. Soprattutto, rendendo possibile a tutti di essere coinvolti nei Comuni, che sia la protezione dei Comuni naturali come l’aria e l’acqua, la riappropriazione di quelli della salute, dell’educazione, dell’energia, del cibo… o la creazione di altri Comuni.

Un diritto sancito dalla Costituzione può essere una leva che vi opera. È il Diritto alla Sperimentazione, la cui attuazione appartiene alle autorità locali, contando su cittadini, gruppi di abitanti, associazioni che da tempo incarnano la popolazione che propone, organizza ed esprime la sua volontà di partecipare alla Cosa Pubblica.

Gli esperimenti locali che si stanno facendo: AMAP, giardino condiviso, mensa popolare, zona da difendere, collettivo di artisti, luoghi intermedi e indipendenti, riciclaggio, catena di solidarietà e, tra gli altri, il movimento dei Gilet Gialli, attestano questa volontà.

Così, per un nuovo contratto sociale i cui contorni sono già definiti da molte forze, esigiamo questo Diritto alla sperimentazione.

Siamo consapevoli che questa richiesta ci impone di ripensare la mancanza “organizzata” della nostra disponibilità e del nostro tempo.

NUOVO RAPPORTO CON IL TEMPO E I MEZZI DI SUSSISTENZA

Troppo poche persone hanno sperimentato, durante la prima reclusione, un rapporto con il tempo diverso da quello imposto da un’organizzazione del lavoro obsoleta. Hanno riscoperto l’importanza delle relazioni con gli altri, con i vicini, con la famiglia, l’importanza delle pratiche di solidarietà, delle pratiche artistiche e culturali, delle pratiche sportive, della cura, l’importanza del tempo dedicato alla riflessione, al pensiero, l’importanza del tempo libero!

Associare gli abitanti alla Democrazia, alla Cosa Pubblica implica la realizzazione di un ambiente favorevole alla disponibilità della persona e alla sua altezza di vista allora possibile. Ciò implica questo tempo liberato. Implica che la persona ha i mezzi per farlo. Una forma di reddito minimo vitale non è più un tabù, diventa anche un’emergenza. Come condizione necessaria per l’effettiva partecipazione dei cittadini, è necessario partecipare a un Diritto di Sperimentazione.

Questo contesto favorevole può allora permettere il confronto costruttivo degli esperti istituzionali – in ecologia, economia, diritti e nuovi diritti, sociologia e in qualsiasi settore che compone la/e Comunità – con gli esperti quotidiani che ognuno è. In risposta alle emergenze che affrontiamo, si mette allora in moto un processo di responsabilizzazione di tutti, un potere di essere e di agire.

È in questo senso che Mix’Art Myrys chiama ampiamente per 30 giorni di azione e riflessione sul territorio per il “IN COMUNE, LIBERO E NECESSARIO”.

Azioni e riflessioni in comune che ognuna, ognunu definirà a partire dal suo campo d’intervento, il suo luogo, il suo territorio, la sua azione dalla più simbolica (mettere questo testo d’appello sul suo luogo, il suo quartiere, il suo balcone, internet…) alla più visibile (organizzazione di dibattiti/conferenze, raduni, manifestazioni che rivendicano questo In Comune…). Fateci sapere le iniziative che prenderete ovunque vi troviate sul pianeta!

La Manifestazione del 6 marzo alle 14H00 a Tolosa aprirà queste quattro settimane.

In Common(s) per la salute, la cultura, l’educazione, l’energia, l’alimentazione, l’iniziativa dei cittadini… siamo in Common(s)

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