Leggiamo con preoccupazione le dichiarazioni del sindaco di Bologna dopo che sembrava prevalesse, almeno al’interno dell’amministrazione comunale, una umana ragionevolezza rispetto alla questione delle occupazioni: “sgomberi subito” leggiamo inorriditi su repubblica del 24 maggio.
Noi contadini e coproduttori di CampiAperti, che in spazi occupati e in spazi nati da occupazioni facciamo tutte le settimane la prevalenza dei nostri mercati, abbiamo al proposito qualcosa da dire:
quando armai 13 anni fa abbiamo avviato l’avventura della costruzione di mercati biologici contadini a Bologna abbiamo trovato nelle istituzioni di allora solo indifferenza e inossidabile immobilismo rispetto alle nostre istanze.
Al contrario, nello  spazio sociale XM24  abbiamo trovato quell’accoglienza che ci ha permesso di avviare un originale percorso di resistenza collettiva. Percorso che ha coinvolto, negli anni,  decine e decine di realtà agricole, destinate altrimenti ad estinguersi sotto i colpi della globalizzazione dell’economia: per i contadini di CampiAperti quei luoghi, occupati o nati da occupazioni,  significano possibilità di continuare a sopravvivere e a presidiare e difendere il territorio ; per i coproduttori quei luoghi rappresentano la possibilità di accedere a un cibo sicuro, buono sano e locale a prezzi acccessibili.
In quei luoghi abbiamo potuto creare le condizioni per sperimentare nuove forme di cooperazione sociale la cui validità, in termini di difesa dell’interesse collettivo, è stata riconosciuta dall’amministrazione stessa, che ha sottoscritto con la nostra associazione uno specifico patto di collaborazione.
Non solo: accanto a noi abbiano visto crescere innumerevoli esperienze proiettate verso la ricerca della convivenza e  della crescita collettiva: esperienze di educazione e di lotta alle discriminazioni di ogni tipo,  per la difesa degli strati più deboli ed emarginati della popolazione.
Tra queste le occupazioni a scopo abitativo: abbiamo piantato assieme ai bambini dell’ex Telecom le fragole, i fiori e le piante aromatiche nelle aiuole che erano state abbandonate agli sterpi; abbiamo visto le facce gentili di italiani e stranieri di ogni etnia convivere in tranquillità,  finalmente sollevati dalla paura di rimanere senza un tetto per i propri figli.
Ora che si parla di sgomberi noi di CampiAperti diciamo pubblicamente che consideriamo criminale la politica che vuole l’interesse dei possidenti e degli speculatori prevalere sulle necessità di vita delle persone più deboli. Chi parla di miseria intellettuale degli occupanti vive in una torre d’avorio.  Chi afferma la necessità degli sgomberi soffia sul fuoco dell’esplosione sociale. Qualora si desse seguito alle minacce di sgombero queste persone non potranno che essere considerate responsabili, politicamente e moralmente, delle sofferenze che ne seguiranno.
L’assemblea generale di CampiAperti  del 31/5/2015
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