Breve report di Germana

Ciao! È finita la prima giornata, vi scrivo solo poche impressioni a caldo.
Mi sono persa più volte nel palazzo ma alla fine sono riuscita a seguire gli incontri. Purtroppo non capisco l’inglese di chi lo parla troppo bene, quindi veloce, o troppo male, quindi mi sono persa qualcosa, ma tutto
sommato le cose principali le ho capite. Hanno presentato il piano di azione globale per la decade, suddiviso in sette pilastri, in cui dicono che dobbiamo fare quello che noi di CampiAperti già facciamo da anni. Hanno detto che l’agricoltura contadina è la base della sicurezza alimentare del pianeta, della lotta alla fame, dell’agenda 2030, dello sviluppo sostenibile, della lotta ai cambiamenti climatici, della salute, della giustizia ecc.ecc. Che quindi saremo al centro di tutta la politica agricola dell’ONU e della FAO.
Però non ho capito in pratica se e come qualcuno ci darà una mano a continuare il nostro percorso…
Stamattina ho sentito parlare delle donne indiane che mi hanno veramente colpita per la loro forza, intelligenza e chiarezza nel rivendicare il ruolo delle donne e dell’agroecologia, bravissime. Ho parlato con altri italiani dei motivi che hanno spinto la FAO ad intitolare la decade all’agricoltura familiare e non all’agricoltura contadina e mi hanno detto che la Via Campesina aveva chiesto che si intitolasse all’agricoltura contadina ma motivi politici a me oscuri avrebbero portato a questo compromesso. Detto questo vi riassumo i sette pilastri, sette come i sette re di Roma, i sette colli, i sette nani.
1. Sviluppare un ambiente politico capace di rafforzare l’agricoltura familiare.
2. Supportare i giovani e assicurare la sostenibilità generazionale dell’agricoltura familiare.
3. Promuovere l’equità di genere nell’agricoltura familiare e il ruolo di leader delle donne rurali.
4. Rafforzare le organizzazioni contadine e la loro capacità di generare competenze, rappresentare le esigenze dei contadini e provvedere ai servizi nelle aree rurali.
5. Migliorare l’inclusione socioeconomica, la resilienza e il benessere dei contadini e delle comunità rurali.
6. Promuovere la sostenibilità dell’agricoltura familiare per un sistema alimentare resiliente nei confronti dei cambiamenti climatici.
7. Rafforzare la multidimensionalità dell’agricoltura familiare per promuovere il contributo socialmente innovativo allo sviluppo territoriale e ad un sistema alimentare che salvaguardia la biodiversità, l’ambiente e
la cultura.
Amen!

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