Celestino Cordoba è uno sciamano, autorità ancestrale del popolo mapuche, in carcere a Temuco, Cile, e chiede di poter tornare per 48 ore nella propria comunità per compiere una cerimonia religiosa imprescindibile per la propria salute fisica e spirituale.
Il diritto internazionale (“Convenzione 169” della ILO, “Dichiarazione universale dei popoli indigeni”) e le norme nazionali del regime penitenziario cileno prevedono un’applicazione interculturale del diritto al culto e alla salute che permetterebbero la concessione di questo beneficio. Ma il governo cileno si rifiuta categoricamente.Celestino si trova in carcere accusato e condannato per l’omicidio di una coppia di agricoltori di origine svizzera, la famiglia Luksinger Makay, coloni giunti nel paese nel 1800 e che negli anni hanno costruito una fortuna facendo incetta di terre mapuche con vari mezzi.
Nessuna prova dimostra la sua partecipazione in un fatto che ha diverse zone d’ombra e anzi perizie che smontano le tesi del PM non sono state prese in considerazione del tribunale.
Indagato ricorrendo alla legislazione antiterrorismo promulgata da Pinochet, che lo stato cileno utilizza compulsivamente contro personalità mapuche e più volte stigmatizzata come discriminatoria e illegale dalle Nazioni Unite, è stato condannato utilizzando le deposizioni di testimoni a volto protetto, altra distorsione del diritto che vulnera le capacità di azione della difesa e il diritto a un giusto processo.Nella cosmovisione Mapuche il Rewe è il centro delle energie spirituali di un territorio che il machi convoca e con cui ha una forma di comunicazione durante la trance. È un segmento di tronco alto circa due metri. Al Rewe si fanno offerte e attorno ad esso si celebrano le cerimonie. Per questo è considerato analogamente all’altare della religione cristiana, unito al tabernacolo.
Sul Rewe, che è a scalini, il machi sale e balla durante la trance, simulando la salita al cielo.
 Periodicamente gli spiriti esigono che venga rinnovato, così come il kultrun, il tamburo rituale. Sono gli strumenti di connessione con le entità della natura che, se viene a meno, porta alla morte spirituale e di conseguenza alla malattia o addirittura alla morte fisica del machi.

Fino a quando il governo Cileno non rispetterà la convenzione 169” della ILO, “Dichiarazione universale dei popoli indigeni” e permetterà la scarcerazione di 48H per il Machi Celestino chiediamo di promuovere azioni diffuse di solidarietà in tutti i territori.

Questa lotta appartiene a tutti noi!

 

 

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