In data 26/7/2015 si è svolta l’assemblea generale di CampiAperti. In questa assemblea è stata proposta e approvata la  lettera indirizzata a Ecosol Bologna che potete leggere di seguito. Nella lettera sono spiegati i motivi per cui CampiAperti decide di ritirarsi dal percorso di Ecosol.

Ecosol Bologna è un raggruppamento di associazioni i che svolgono attività nell’ambito della cosiddetta “economia solidale”

Ciao a tutti di ECOSOL Bologna,

da un po’ di tempo CAMPIAPERTI partecipa solo occasionalmente alle riunioni di ECOSOL Bologna. Alla consueta carenza di tempo e di energie per seguire tutte le iniziative che ci interessano, si è aggiunta una seria difficoltà a riconoscerci nel percorso avviato e che pure abbiamo contribuito ad attivare, a partire dalla nostra partecipazione al CRESER.

Seppure connessi tra loro, i percorsi di CRESER ed ECOSOL Bologna ci appaiono sostanzialmente diversi nelle motivazioni e negli sviluppi. Mentre il CRESER è nato per rispondere ad un’esigenza concreta ed impellente (evitare che la Regione approvasse una legge sui GAS controproducente rispetto alle finalità dell’economia solidale), ECOSOL Bologna è partito sull’astratta considerazione che occorra incoraggiare i soggetti dell’economia solidale a collaborare tra loro.

Il percorso finora svolto da ECOSOL Bologna, in due anni e mezzo dal suo avvio, è consistito sostanzialmente nel mettere in contatto tra loro soggetti diversi e portarli ad approvare una serie di principi e obiettivi di massima; in certo modo, invertendo le priorità poste all’inizio del percorso, avviato sulla domanda (verb. 17.10.2012): “esiste la possibilità di operare insieme?”

Senza riuscire a trovare risposta alla domanda iniziale, i partecipanti ad ECOSOL Bologna sono passati direttamente a progettare la costituzione di un DES, sulla base della semplice condivisione di principi e obiettivi e non sull’incontro di bisogni, disponibilità e progetti concreti.

Secondo noi questo approccio teorico – che mostra certezza sul punto d’arrivo, prima ancora che consapevolezza del punto di partenza – è molto dannoso per la crescita di un progetto comune, perché mina alla base la capacità critica collettiva e quindi la possibilità di individuare la via più adatta alla realtà locale e alle persone che ne fanno parte.

CAMPIAPERTI, pur con mille difficoltà e contraddizioni, ha scelto invece di partire dalla prassi e “fare politica” tenendo insieme anche soggetti astrattamente inconciliabili.

Noi di CAMPIAPERTI riteniamo strategico, nel percorso di costruzione di un’altra economia, il coinvolgimento di comunità politiche che non si riconoscono “ufficialmente” nel movimento dell’economia solidale, come ad esempio gli spazi sociali, i movimenti di lotta per la casa o per la difesa dei diritti dei migranti.

Secondo noi per realizzare questo coinvolgimento è necessario mantenere una grande disponibilità di apertura e ricombinazione, disponibilità che si concretizza attraverso azioni e progetti che quotidianamente mirano alla costruzione di legami e solidarietà.

Al contrario ECOSOL Bologna ci sembra troppo concentrata a piantare paletti e a dare forme e definizioni definitive invece di ricercare alleanze. E’ diverso costruire una casa e dire “questa è la casa di tutti”, rispetto a coinvolgere più persone possibile nella costruzione di una casa comune. Cambia il metodo ma soprattutto la forma, la dimensione e il colore della casa nonché il senso di appartenenza a quella costruzione.

Al momento, riteniamo assolutamente prioritario investire le nostre energie nella ricerca di alleanze, collaborazioni e incroci, mantenendo in questo senso il massimo della agilità possibile.

Questo è il principale motivo della nostra difficoltà nel partecipare al percorso di ECOSOL Bologna. Siamo consapevoli che, a questo punto del percorso, la nostra critica non ci consenta di restare serenamente all’interno di ECOSOL Bologna, e siamo anche convinti che se un DES nascesse con le attuali premesse non sarebbe in grado di rappresentare la realtà dell’economia solidale di fronte alle istituzioni.

Restiamo comunque disponibili a futuri progetti con i soggetti collettivi che abbiamo incontrato in questo percorso e confidiamo che si aprano altre occasioni di riflessione sui temi che ci stanno a cuore.

L’assemblea generale di CAMPIAPERTI del 26/7/2015

cafPrimo PianoIn data 26/7/2015 si è svolta l'assemblea generale di CampiAperti. In questa assemblea è stata proposta e approvata la  lettera indirizzata a Ecosol Bologna che potete leggere di seguito. Nella lettera sono spiegati i motivi per cui CampiAperti decide di ritirarsi dal percorso di Ecosol. Ecosol Bologna è un raggruppamento di associazioni i...Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare