Partecipanti:
Donatella di “Nova Arbora”, merc. Làbas;
Valeria e Danusia di “Geart”, merc. Vag;
Barbara e Lorenzo “Strulgador”, merc. Xm24 e Làbas;
Callisto Valmore ass. “Rosa dei venti”, Savena;
Andrea di “fattoria Cà Nova”;
Vanessa di “Consolida”, Làbas;
Sandrine di “Fattoria i Piani”, vag;
Sara di “Le Gemme del Bosco”, vag.

Si è cominciato col parlare della richiesta di
-SAPONI nei vari mercati, e della possibilità di riaccogliere Marco, che li produceva utilizzando però ingredienti esotici e “poco etici”, quali olio di palma, cocco, ecc..
Alcuni vorrebbero prossimamente produrli, così, ci siamo posti alcune domande su quali ingredienti ammettere. Ad esempio i grassi. Abbiamo pensato che siano ammissibili anche i grassi animali provenienti da campi aperti (da specificare in etichetta), e che gli altri grassi vegetali siano quelli reperibili nel nostro territorio, salvo progetti solidali e biologici (vedi olio di argan di questi giorni).
-STAGIONATURA di almeno due mesi e CALCOLI della soda corretti sono fondamentali per un buon prodotto che sia anche SICURO (eventuali residui di soda in superficie, altamente alcalini, possono irritare fortemente la pelle).

-GRUPPI D’ACQUISTO PER PRODOTTI EXTRA CAMPI APERTI, come per gli ingredienti dei saponi quali soda, eccc.

-LIQUORI: tutti ci siamo mostrati interessati e desiderosi di poterli produrre, inquanto parte integrante della tradizione erboristica e non solo, anche della cultura popolare.Pertanto, si cercherà di trattare l’argomento in ass. generale, poichè finora si erano ritenuti non ammessi i superalcolici (in realtà solo in xm24 per un provvedimento di sicurezza del centro sociale, mentre al Làbas, era stata accolta la mia richiesta di venderli già dallo scorso inverno), con deroga per chi produce estratti prettamente terapeutici quali tinture madri e gemmoderivati.
-ALCOL:il dilemma è che procurarlo biologico sarebbe troppo esoso,autoprodurlo troppo rischioso per la salute, per cui, al momento, l’ideale è rifornirsi attraverso la grande distribuzione, magari pensando all’avviamento di un PROGETTO DI DISTILLAZIONE AUTOPRODOTTA, all’interno di c.a. sostenuti da un maestro esperto del settore.
– nel caso vengano ammessi i liquori, è necessario inserire la dicitura del GRADO ALCOLICO IN ETICHETTA.

-OLI ESSENZIALI, produzione ed utilizzo nelle trasormazioni.
si è stabilito che NON SONO AMMESSI OLI DI PROVENIENZA ESOTICA (indicativamente, non reperibili nell’area mediterranea, isole incluse). Più l’olio essenziale/pianta da distillare proviene da lontano, più sarà necessaria una sua certificazione o che sia distillato/raccolta direttamente dal produttore.

-PRODOTTI DALLE API:si ritiene necessario confrontarsi direttamente con gli apicoltori per redarre linee guida di qualità dei prodotti.
-CERA: il dilemma è se usare solo quella completamente bio (rarissima da procurare), o quella che proviene dalla fabbricazione dei telai (che potrebbe avere, seppur in minima parte, residui di cere non biologiche e dunque potenzialmente contaminate da metalli pesanti).
-proposta da fare agli apicoltori: sarebbe possibile andare a fare i telai assieme così da avere la certezza che la cera sia tutta  bio??

-VIENE LETTA, COMMENTATA E RIVEDUTA ASSIEME LA LISTA DELLE CATEGORIE ERBORISTICHE INSERITA NEL REGOLAMENTO, STILATA SEGUENDO IL GRADO DI IMPATTO TERAPEUTICO CHE I PRODOTTI DI CIASCUNA CATEGORIA SVOLGONO SU CHI NE FA USO.
– si è stabilito che i nomi delle piante ingredienti da scrivere in etichetta siano entrambi (latino e comune), per le piante selvatiche, mentre solo il comune in caso di piante aromatiche (timo, salvia, etc.), in modo tale che siano facilmente riconoscibili dai fruitori e che non ci siano equivoci sui nomi popolari.
– nelle ETICHETTE delle tisane deve esser indicata la data DATA DELLA RACCOLTA E DEL CONFEZIONAMENTO; chi lo desidera, può aggiungere anche una scadenza.
-nelle ETICHETTE va indicata la PROVENIENZA DEGLI INGREDIENTI, nel caso provengano da latre aziende, e precisare da dove.
-è stato richiesto, da Sandrine, la possibilità di inserire nelle sue ricette ingredienti quali burro di Karité, oli essenziali esotici tipo speziali, argan. La premessa è che, nonostante probabilmente non siano indispensabili, possano rendere un prodotto arricchito e, comunque, frutto di una produzione artigianale e curata, altrimenti introvabile in altri canali di acquisto (i cosmetici di ogni genere che si acquistano in un negozio di qualsiasi tipo, sono completamente pieni di  conservanti ed altri ingredienti necessari per quel tipo di vendita,ma non indispensabili per la creazione di un buon prodotto,  ed è pressochè impossibile trovarne di artigianali…).

-ANALISI DEI PREZZI (ognuno ha formati di contenitori e pesi diversi, per cui si è proceduto confrontando i prezzi di ciascuno in base al peso, e stabilendo ragionevolmente un prezzo frutto della media tra tutti). Periodicamente ci confronteremo su eventuali aggiornamenti di prezzi.
-TISANE: intorno ai 3 euro dai 20 ai 40 grammi, salvo piante rare o di difficilissima lavorazione;
OLEOLITI: va precisato in etichetta quale tipo di olio si sia impiegato, poichè il valore è differente ed anche l’aspetto dinale dell’oleolito; con OLIO DI GIRASOLE: 60 ML 5 EURO CIRCA; CON OLIO D’OLIVA EXTRA VERGINE DAI 4 AI 10 EURO 50 ML, salvo oleoliti prodotti con piante rare o di difficile lavorazione.
-UNGUENTI: dagli 8 ai 12 euro (sempre salvo casi particolari come sopra)
-TINTUREMADRE E GEMMOTERAPICI SU BASE IDROALCOLICA: 100 ml dai 10 ai 15 euro
– risulta comunque difficile stabilire un prezzo standard poichè ugnuno potrebbe procedere alla produzione con metodi più o meno approfonditi e particolari (es. aggiunta di calcinazioni, oli essenziali, ecc.); pertando i prezzi sopra indicati si intendono solo indicativi per le formulazioni base, in ogni caso è consigliabile descrivere il più possibile in etichetta, in modo da documentarne le differenze.
-PIANTE FRESCHE NON ORTICOLE:
-si è ritewnuto indispensabile iun confronto con gli ortolani di c.a., inquanto maggiormente esperti nel valutare il valore di questo tipo di raccolti.
-SALI AROMATICI :molto diffile stabilire un prezzo standard inquanto ognuno preparato in maniera completamente diversa (praticamente solo il sale è uguale!!!). Comunque, indicativamente, quelli preparati con piante secche, vanno dai 4 ai 6 euro  per 60 grammi, e dai 3 ai 5 per il fresco da 60 grammi.
-DADO VEGETALE: anche qui sono molto diverse le preparazioni e le concentrazioni di sale/piante in ognuno: dai 3,50 ai 4,50 per 250 grammi, salvo nova arbora che ne produce un tipo molto elaborato e cotto che costa un po’ di più.
-LIQUORI (quando e dove verranno ammessi) intorno ai 25/30 euro al litro; tuttavia si pensa che sia importante non portare bottiglie troppo grandi e di stare sui 100-200 ml. in caso si vendano al bicchierino 2,50/3 euro l’uno e sarà discrezione di chi li dispensa controllarne l’abuso ….

Oltre a ciò che ho scritto, si rimanda alla visione del regolamento erboristico ( se ne occupa Sandrine), e, ovviamente,per  ogni nuovo prodotto si ritiene necessaria una presentazione o via mail o in assemblea. Mentre nella prossima assemblea generale,se ci sarà spazio per parlarne, saranno da discutere: liquori, alcol, prodotti esotici.

Saluti, barbara pisa

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