– nuovi mercati

Il 16 maggio è iniziato il mercato a Crash e l'11 giugno a Borgo Panigale.

Per quanto riguarda Crash il giro di persone è ancora basso, i ragazzi del lab stanno facendo un gran lavoro di volantinaggio buchetta nel quartiere, e di costruzione di iniziative il mercoledì sera.

L'assemblea di mercato Crash riferisce poi all'assemblea generale una decisione «eccezionale» presa per risolvere un problema aperto.

Marco Bruni, produttori di Marzabotto che ha 30 ha, di cui molto seminativo, ciliegi, un po' di vigna, polli, orto ha ricevuto la visita in azienda da parte di Simone e Filippo della San Vito. Marco è stato chiaro da subito dicendo che alle ciliegie faceva un trattamento non concesso dal bio, e che il vino rosso lo aveva fatto con le sue uve ma anche con uve acquistate da un vicino, per soddisfare alle richieste che ha ereditato dal nonno.

Nella prima assemblea di mercato tutti hanno invitato Maro ad usare lo spintor fly per le ciliegie, se voleva portarle al mercato e a tenere le vinificazioni delle sue uve e quelle acquistate separate, visto che spazio e attrezzi ne ha. L'assemblea non si è soffermata a specificare che il vino rosso di quest'anno quindi non poteva portarlo al mercato.

In questi due mesi Marco ha quindi portato il vino senza che nessuno gli dicesse che se c'erano anche uve acquistate non certificate bio non poteva farlo.

Ne abbiamo riparlato in assemblea di mercato Crash mercoledì 27 giugno dove abbiamo deciso che Marco e qualcuno di noi andava a trovare il vicino. Così è stato fatto, Massimiliano di Consolida ci è andato e ha riferito che l'anziano signore da cui Marco ha acquistato dell'uva ha una vigna piccola, dove non ci entra nemmeno il trattore, la cura tutta a mano e dà solo poltiglia bordolese. L'assemblea di mercato ha quindi deciso di accettare che Marco continui a portare il rosso. Mantenendo ferma la richiesta di separazione per l'anno prossimo.

L'assemblea generale ha accettato questa «eccezione».

Inoltre l'assemblea generale ha definito che i contributi da dare a CampiAperti, il 4% dell'incasso di ogni mercato, con tetto massimo di 25 euro a mercato, sono da calcolare solo per i prodotti venduti al dettaglio e non per quelli venduti a rivenditori.

Questo in risposta ad un dubbio emerso nel corso di un assemblea di mercato Crash.

Il mercato di Borgo Panigale è iniziato tutti i lunedì sera dalle 17. il mercato è molto poco frequentato, probabilmente a casua del fatto che è iniziato l'11 giugno. Campiaperti per tutto il mese ha tenuto la pubblicità in radio che passava 8 volte al giorno. Nonché volantinato buchetta per buchetta 5000 volantini settimana scorsa.

Le proposte per contribuire a lanciare meglio il mercato sono quelle di:

istituire una bacheca (come quelle che stanno a xm, vag,savena) da esporre. Un produttore si deve occupare di portarla ogni volta.

Fare un volantinaggio selvaggio davanti all'Ipercoop di fronte al mercato un lunedì. Io e Mauro ci offriamo di farlo lunedì 16 luglio. Forse c'era anche Filippa.

Chi si offre?

Tenere una festa di lancio mercato a Settembre invitando a suonare qualcuno e con la presenza magari dei cucinieri di strada.

Svolantinare all'inizio delle scuole. Ripensare l'orario invernale, magari aprire alla chiusura delle scuole.


Per il mercato CampiAperti ha speso un bel po' e cioé circa 300 per la fidejiussione di cui Lanzarini si è reso disponibile a fare da co-obbligante. 500 euro per il contatore. 700 per suolo e rifiuti (dovremo pagare altre due rate da 500 nel 2012).

– nuova organizzazione CampiAperti

Michela ha esposto una riflessione circa i nuovi mercati. La riflessione è che mentre il mercato di Xm è nato dall'incontro tra un gruppo di contadini e un gruppo di co-produttori dell'xm che pian piano – parlando ai mercati – si sono autorganizzati sino ad arrivare alla costituzione dell'associazione nel 2007,

per i nuovi mercati è stata CampiAperti a decidere dove farli e ha contattato quindi i contadini interessati. All'inizio non c'era nessuno che svolgeva il ruolo di Michela, l'autorganizzazione era quindi spontanea. Nei nuovi mercati la mia presenza e le decisioni già prese da campiaperti, rendono difficoltoso il processo di autogestione da parte dei produttori e dei co-produttori.

Germana sottolinea che a questo proposito è importante che la pratica del controllo partecipato sia condivisa da tutti e non delegata ad altri. Germana propone che si costituisca un gruppo di organizzazione per ripensare un modo più efficace di gestire le decisioni in questa fase di espansione dei mercati e dei progetti di campiaperti. Un gruppo che faccia poi una proposta all'assemblea generale di campiaperti. Che ad esempio pensi di dare più importanza politica alle assemblee di mercato, magari anche indipendenza economica.

All'interno di questa riflessione Michela e Germana hanno pensato di stilare l'elenco dei compiti di Michela in modo che siano chiari a tutti-

Compiti di Michela:

– controllare casella di posta di campiaperti e genuino clandestino

– raccolta contributi

– iscrizioni mailing list

– resoconti assemblee

– coordinamento banchetti informativi

– bilancio

– comunicazioni a voce a chi non ha la mail

– pagamenti fatture, tasse e utenze

– appuntamenti istituzionali

– visite in azienda: spiegare cosìè campiaperti e il regolamento

– telefonate per campiaperti e genuino clandestino

– sito campiaperti e genuino clandestino

– acquisto materiale per i mercati

– gestione tirocini

– gestione rapporti con Vag, crash, Xm, Scuola di Pace

– incontri nazionali genuino clandestino

Michela aggiorna poi la propria situazione contributiva dicendo che le ore che fa con i due mercati sono aumentate a 90 a mese. Propone quindi di farne 70 e chiedere a Roberta Borghesi di fare 20 ore per: raccolta contributi ai mercati, bilancio e sito web.

L'assemblea generale accetta. E propone di alzare anche la busta paga a 700 euro per versare i giusti contributi inps a Michela.

Per quanto riguarda il controllo partecipato le proposte fatte  sono state:

stampare le schede dei produttori e esporle ai banchi cosicchè tutti i produttori possano aver idea di quali prodotti possono portare gli altri.

coinvolgere i coproduttori nelle assemblee di mercato dei nuovi mercati (anche vag e savena)

imparare che farsi gli affari degli altri non è da stronzi

tenere 2 assemblee di mercato annuali in cui le aziende aggiornano la propria situazione e comunicano nuovi prodotti

rièetere le visite anche dopo la prima volta

il controllo partecipato infatti inizia con la visita in azienda ma si svolge poi a ogni mercato guardando sul banco delle aziende. I casi problematici che sono infatti capitati riguardano i produttori che hanno iniziato a portare prodotti non propri una volta avviato il banco al mercato. E' importante che le situazione vengono tenute d'occhio parlando tra produttori.

Carlo sottolinea che esiste in realtà una diffocoltà umana nel praticare il controllo. Quando ci è capitato di dover allontanare qualcuno infatti prima del controllo diretto, sono state le voci messe in circolazione al mercato a sollevare l'allarme. propone quindi di decidere 2 referenti a mercato che raccolgano i dubbi e le problematiche delle persone.

– genuino clandestino puglia

Michela e Domenico sono stati all'incontro nazionale di fine maggio.

I punti salienti sono contenuti nei resoconti sul blog: genuinoclandestino.noblogs.org

Di particolare rilevanza l'esperienza di Cicampo a Oriolo, dove Rossana e Cesare hanno ottenuto una delibera del Comune – dove aver consegnato le direttive di Bolzano, del veneto e dell'Unione europea – che ha accettato tutti i termini di svolgimento del nuovo mercato che hanno iniziato il 23 giugno. Delibera che accetta le non aziende, e i laboratori non a norma. Il comune farà un giro di sopralluogo nelle cucine delle case dove vengono trasformati i prodotti venduti al mercato. Questo è un bel «primo caso» utilizzabile da tutte le realtà che vogliono avviare mercati, infatti il Sindaco può deliberare a favore di queste norme alternative, come l'unione europea gli consente.

Nel tavolo mercati, in puglia c'era anche Alessandra di res Sud, la rete di cui fanno parte sia le galline felici che equosud.  Io e Carlo l'avevamo conosciuta a Ragusa nel tour siciliano. Res Sud quest'anno ha organizzato insieme ai gas del Nord gli sbarchi in piazza, e cioè le consegne di arance e altri prodotti dei produttori della Res Sud, nelle piazze delle città dove arriva il camion con gli ordini dei gasisti. Questo per diffondere e rendere più visibile la pratica del consumo critico e la rete di economia solidale che si è costruita attorno a questo scambio. A Bologna quest'inverno anche CampiAperti e gasbo hanno organizzato uno sbarco in Piazza dell'unità con le arance di Equosud e delle galline felici. Quello di Bologna è stato soprattutto l'occasione per denunciare la situazione dei braccianti immigrati al Sud, per dar loro voce e dimostrare come – acquistando le arance da equosud, si può «andar contro» a questo sistema. L'assemblea di CampiAperti ha però sempre sostenuto che questo scambio ha senso per i prodotti non reperibili in regione. Per CampiAperti non avrebbe senso fare ordini di patate o di cipolle di tropea per appoggiare le realtà che resistono. Perché altrimenti si finirebbe per appoggiare un tipo di agricoltura industriale, monocolturale, che crea poco impiego e danneggia la terra.

CampiAperti crede che si debba stimolare una riflessione politica sul tipo di agricoltura praticata tra i produttori del Sud, perché altrimenti si rischia di afre solidarietà fine a se stessa, senza stimolare un processo di riflessione che pian piano avvi percorsi che possano sbloccare la dipendenza dal Nord, e creare comunità di produzione e consumo solidali nei territori.

Io ho approfittato della presenza in puglia di Res Sud  per parlare di queste riflessioni politiche che CampiAperti aveva fatto in assemblea generale il passato inverno. Ho riferito l'imbarazzo vissuto da me e Carlo a Catania, quando alcuni produttori di arance ci chiedevano di poter vendere le arance nei mercati di CampiAperti.  Alessandra ha detto che una riflessione politica sulla monocoltura in res sud non c'è stata sinora, e ha confermato che molti gas del Sud sono senza ortaggi.

A questo proposito in assemblea tutti sono stati d'accordo nel ribadire che CampiAperti ha questa posizione.

Salvatore Cottu dice che far arrivare camion di patate dal Sud – come Germana dice che era stato ipotizzato al coordinamento a Roma di tutte le realtà degli sbarchi in Piazza – finirebbe per appoggiare delle realtà produttive dove c'è un trattore nel campo che fa tutto. Che non creano posti di lavoro perché altamente automatizzate.

Cottu duce anche che paradossalmente in sardegna oggi si è persa la cultura del formaggio, quasi tutti vendono il latte al consorzio che fa il pecorino romano. Acquistare quel pecorino non avrebbe molto senso. Avrebbe più senso che ricominciassero  a fare formaggi.

Laura Stengol dice che infatti con lo sbarco in piazza di piazza dell'Unità sono state effettivamente pagate 3 giornate lavorative da 40 euro a 3 braccianti. Non molto insomma.

Carlo dice che in Sicilia c'erano odi tra i produttori che riescono a trovare canali di vendita solidali e chi non riesce. Questo significa che nel trovare canali di vendita solidali ci sono delle dinamiche di potere forte. Secondo Carlo queste dinamiche di potere devono essere condivise e potenziate e non possono reggersi solo sul volontariato ma potrebbero organizzarsi diversamente.

Roberta Mazzetti dice che è importante che CampiAperti condivida queste riflessioni con la rete dei gas dell'Emilia Romagna.

-CRESER

CampiAperti sta partecipando agli incontri del coordinamento dell'economia solidale dell'Emilia-Romagna. Il coordinamento ha elaborato degli scritti che saranno utilizzati per parlare con dei consiglieri regionali che si sono dimostrati interessati. Entro un mese o due ci sarà l'audizione conoscitiva.

I temi proposti da CampiAperti negli scritti sono:

– semplificazione della normativa sanitaria per la trasformazione dei prodotti contadini

– il riconoscimento dell'agricoltura contadina

– il riconoscimento del controllo partecipato come pratica

– ammissione di situazioni non regolari di aiuto in azienda

Le priorità prima dell'udienza sono di coinvolgere coldiretti e cia per la semplificazione normativa asl. Niente si smuove senza di loro.

I vincoli sono: solo il proprio prodotto e vendita diretta.

– cucinieri di strada

Eleonora riporta la proposta del collettivo (che ad ora conta 3 persone).

La loro idea è quella di cucinare direttamente al mercato, con i prodotti del mercato – o di altri mercati di campiaperti nel caso di non reperibili. L'ipotesi per evitare rischi è quella di figurare come woofers e appoggiarsi ai banchi dei produttori per cucinare.

L'assemblea ha fatto presente che questo non li tutelerebbe comunque, e che non sarebbe molto corretto.

Ha sottolineato che anche se arrivassero i controlli darebbero un avviso prima di dare la multa.

L'assemblea è favorevole alla presenza del collettivo ma in una zona del mercato centrale, dove sia chiaro chi sono e cosa fanno. Ipotesi di inizio a Vag e poi appuntamenti mensili nei vari mercati, Savena, Crash, Borgo Panigale.

Vag con i tavolini, le sedie e gli aperitivi di gasbo e Campiaperti ha creato un giro di persone che potrebbe incastrarsi bene con il lancio del collettivo cucinieri di strada.

Michela e Filippo dicono che a Crash c'è ancora molta più offerta rispetto alla domanda quindi potrebbe essere presto per iniziare con i cucinieri.

Michela dice poi che c'è anche lei che cucina a crash.

Roberta B. dice che non vede motivo ci competizione tra i banchi dei produttori e del collettivo, motivo in più perché le preparazioni saranno accordate con i trasformatori del mercato per non fare doppioni.

Dopo l'assemblea di mercato vag di martedì 2 luglio in cui i cicinieri si sono presentati,

la data di inizio è martedì 9 luglio!

– IMU

Maria, Alda e altri che si rendono disponibili cercano di iniziare un percorso di diffusione e informazione del problema che le nuova imposte comportano alle piccole realtà.

– TERREMOTO

Con i 1200 euro dati a Marco per sostenere le azioni di aiuto, Marco ha aiutato Giuseppe, la Lanterna di Diogene, Barbieri e Casumaro.

Germana dice che Campiaperti non è una associazione preparata per le emergenze,

quindi anche se abbiamo rimborsato Marco, effettivamente lei sente cheil merito di queste cose ce l'ha Marco e non CampiAperti.

Carlo dice che all'ultimo incontro del creser si è ipotizzato di fare un incontro con le aziende colpite dal terremoto, organizzato dal gas Modena e di Finale Emilia. Questo per capire cosa si può fare per aiutarli. Come CampiAperti possiamo aiutarli a trovare dei contatti con le aziende colpite.

– villa Bernaroli

punto lasciato alla fine, chi c'era dice che ha senso che il percorso lo portino avanti i produttori o i co-produttori direttamente interessati.

 

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