Gruppo 1

ecco qui la sintesi del gruppo 1

– per noi la forza primaria di Campi Aperti sono: l’Onestà ed il Rispetto unito alla partecipazione che ne fà la sua base

(questo ci differenzia dagli altri mercati) per questo dobbiamo cercare di riuscire a trasmettere (sempre)

anche ai nuovi produttori i vostri      valori e regole… facendo capire che sono un Valore aggiunto

– sviluppare l’auto-produzione di nostri semi organizzando sempre più gli acquisti collettivi e programmati fra i produttori

stimolando scambi di manodopera e altro…

– garanzia partecipata coinvolgere maggiormente i produttori e co-produttori per stimolarli

a essere più partecipi alla vita di Campi Aperti (aumentando gli obiettivi occorrerà maggiormente il coinvolgimento di tutti)

definire ed eventualmente, ampliare l’operato, delle assemblee di mercato

– Genuino Clandestino aumentare i rapporti e le collaborazioni in rete sia già esistenti che nuove

(per far ciò occorrerà avere persone dedicate a questo) cercare regole fattibili al nostro operare

– Camilla una opportunità di crescita e miglioramento per le nostre produzioni e non solo

–  formazione e comunicazione sono i nostri perni centrali che dobbiamo ottimare se vogliamo crescere, 

dove già le persone che operano sono al limite delle loro possibilità e per questo bisogna pensare seriamente

a come aumentare persone referenziate che lavorino per questi progetti (trovare modalità per avere più fondi, partecipando a bandi?)

Internet dobbiamo essere più presenti con l’aggiornamento costante del sito e delle news

proponiamo di creare un tavolo permanente per la formazione e comunicazione

– sviluppare i progetti riguardo al Sociale: riferiti ai quartieri la spesa a casa, possibilità di riciclare tutti i nostri prodotti reperibili 

in scadenza o che non sono più presentabili, trasformazione, possibilità di supportare acquisti collettivi mezzi elettrici

-Grano sociale una opportunità per farci conoscere e distinguere maggiormente come “modello” nel bolognese e non solo, 

e per la sua distribuzione, possibilità di creare eventi anche per i giovani e studenti e altre fasce sociali in modo da farci conoscere

Per alleggerire un po di lavoro a Domenico si propone di fare la raccolta quota di mercato, invece che mensile, ogni 2 o 3 mesi

Questo mi sembra più o meno tutto. 

Se volete integrate fate, 

grazie a tutti per la bella giornata conviviale ed interessante 

mauro

del gruppo 3: ai componenti integrate!!!!

cosa non vogliamo oggi che sia CA ci aiuta a capire cosa vogliamo domani:.

  • non sia un service,
  • non si sia attenti alla comunicazione interna e esterna,
  • che le assemblòee di mercato diventino di condominio, cioè ci si concentri sulle piccole cose e si perda di vista la strada,
  • che diventi un franchising.

che strumenti mettere in atto:

  • rivedere l’organizzazione anche in termini di supporto a Domenico, o cmq di altre persone che seguano le tante, prima che diventino troppe, attività: già oggi  la situazione è sottodimensionata , non è ne’ etico ne’ sostenibile,
  • maggiore responsabilizzazione dei produttori: senza di questo non si va da nessuna parte,
  • organizzare dei gruppi di lavoro trasversali per oggetti e dare autonomia operativa dal mandato dell’assemblea generale, per una crescita consapevole avere egli indicatori che ci dicano dove sono i punti di debolezza come ad esempio: l’assenza sistematica dalle assemblee, la mancata esposizione prezzi/scheda prod,etc.. etc…
  • quindi lavorare sulle assemblee di mercato come strumento di responsabilizzazione.

nuove attività da gestire con gli strumenti di cui sopra:

  • attività didattica nelle scuole,
  • supporto alla formazione in agricoltura,
  • supporto alla “gemmazione” o come vogliamo chiamarla perchè in altre realtà / territorio nascano esperienze analoghe attente alle persone che le sostituiscano per non far diventare CA  una cosa troppo grande per essere autogestita veramente.

rapporto con le istituzioni: comune, regione etc…:

  • da confermare ma con l’attenzione che è sia un rischio che una opportunità: quindi saperla giocare con l’obiettivo sempre della autogestione.

la CA di domani è autogestita, sostiene sempre di più la cert. partecipata è inclusiva ma non tende al gigantismo ma a sviluppare un movimento di consapevolezza che cresca e si sostenga dal basso ed è attenta a non perdere di vista i principi, sviluppando lavori come indicati da oggi.

Gruppo 4

Scrivo questa cosa in vece di Massimo de Angelis che l’ha illustrata a voce alla fine dell’assemblea.

Priorità politiche di CA

trasformazioni prodotti contadini: entro qualche anno dobbiamo riuscire a raccogliere qualche risultato perché i tempi sono maturi. Abbiamo tre strade da seguire e le seguiremo tutte e tre:
1) ottenere a livello regionale un regolamento di semplificazione dei requisiti per i laboratori e per l’utilizzo delle cucine, lavoro da fare in ambito forum regionale dell’economia solidale;
2) lavorare per ottenere autorizzazioni di “house food” subito chiedendo il supporto di esperti che stanno già lavorando sul tema;
3) lavorare per esplorare gli spazi di manovra per scambi in ambito di associazioni.

– curare e sviluppare l’attività di formazione che alcuni di CA portano avanti da un po di tempo con risultati molto soddisfacenti. Curare la relazione con le giovani generazioni

– curare e sviluppare il tema sementi, continuando i percorsi di creazione di miscugli e selezione massale avviati con Ceccarelli. Sul tema si sente la necessità di dotarsi di figure guida/supporto con specifica formazione in ambito genetico.

– curare e sviluppare le relazioni di comunità e al garanzia partecipata. Si trova problematico il fatto che tra tutti ormai ci conosciamo poco, a volte solo di vista. Si  è pensato di rispolverare la vecchi idea di incontrarci a piccoli gruppi presso le fattorie una volta l’anno (magari in alterativa a una assemblea generale).

– alzare lo sguardo e iniziare a pensare alla costruzione di  un piano territoriale per la sovranità alimentare. Iniziare col definire cosa intendiamo noi per sovranità alimentare e elaborare un programma di cambiamento: per il sostegno e la diffusione dell’agricoltura contadina biologica di prossimità; per la diffusione di modalità di vendita diretta in modo da avere 100 mercati contadini in ogni città; per un patto di solidarietà tra produzione agricola e consumo fondato sul rispetto della terra e delle persone; per la diffusione di modalità di relazione basate sulla fiducia e su sistemi di controllo comunitario….
E poi costruire una rete di alleanze su questo programma.

Questo mi sembra più o meno tutto. Se volete integrate integrate integrate.
Carlo

Gruppo 5

Scusate il ritardo ma settimana incasinata….di seguito mando il riepilogo del gruppo 5 assemblea generale:

– Camilla propone ai produttori di coordinarsi nella pianificazione della produzione, in modo da produrre i quantitativi richiesti dai soci. Questa modalità di pianificazione  della produzione potrebbe essere adottata anche fra i produttori per i mercati?

– Qualcuno sente l’esigenza di avere altri canali di vendita oltre ai mercati.

– Anzichè pensare ad un’espansione senza limiti di CA, accogliendo sempre nuovi produttori che fanno richiesta di entrarvi, forse sarebbe meglio affiancare e/o stimolare realtà nascenti che fanno percorsi simili ma fuori dal territorio di Bologna.

– Garanzia partecipata: in passato è stato fatto da un gruppo di persone un lavoro enorme sulla garanzia partecipata che poi purtroppo è stato messo da parte e dimenticato. Questa questione, fondamentale per l’associazione, deve essere ripresa e sarebbe utile che ci fosse un lavoro costante su questa tematica, magari con la creazione di un gruppo di lavoro permanente.

– Creazione di un archivio di CA diviso per tematica, digitale e facilmente consultabile da tutti i soci, per non disperdere il lavoro svolto. Parte di questo archivio sarebbe anche interessante fosse condiviso con i co-produttori ( ad esempio i regolamenti dei produttori, i diciplinari di categoria…).

– Molto importante la formazione: verso l’esterno (infanzia, co-produttori…), ma anche fra i produttori, incentivando gli scambi di conoscenze.

– Necessità di mutuo-aiuto tra i produttori, soprattutto all’interno della stessa categoria (orticoltori, allevatori, apicoltori ecc) di modo che aziende avviate possano offrire aiuto, consigli e sostegno ad aziende che fanno più fatica o che hanno difficoltà.

– Si propone, per lo stesso motivo suddetto, la creazione di una cassa di mutuo soccorso utilizzando l’1% del 5% del contributo mensile oppure in aggiunta.

– Continuare a lavorare e potenziare la questione della sovranità alimentare, tema di importanza centrale di CA, riuscendo nel tempo, con impegno e aiuto reciproco, ad essere completamente autosufficienti dal seme al raccolto.

– Infine, il gruppo si è reso conto che all’interno dell’associazione occorre creare maggiori momenti di convivialità. Occorre conoscersi di più e organizzare più incontri leggeri e momenti di interazione spensierata.

 

Ciao a tutti

Silvia

Gruppo 6

Ecco qua, per parole chiave, gli obiettivi che ci sembrano prioritari per il futuro dell’associazione, considerando l’obiettivo principale di una crescita in termini qualitativi ed una associazione forte e coesa

migliore organizzazione

tanti progetti e tanti impegni richiedono una pianificazione che vada oltre lo spontaneismo ed il volontarismo di pochi, occorre un coordinamento che abbia in mente ciò che si       sta facendo e che si dovrà fare, immaginando anche che non sia un’unica persona a seguire un determinato percorso

rafforzare i rapporti con i quartieri dove siamo presenti, sia come istituzioni che associazioni

     le relazioni che si hanno attualmente con l’amministrazione centrale sottostanno a scelte politiche (parola grossa) che si possono modificare nel tempo. Un rapporto più stretto e ad personam con le amministrazioni decentrate può darci più forza e collegamento con il territorio, così come la creazione di sinergie con le realtà sociali del territorio.

migliore suddivisione dei compiti

    l’idea di base è che tutti coloro che si considerano appartenenti all’associazione siano coinvolti a seconda delle specificità, delle attitudini, della disponibilità, quindi magari   chi più chi meno ma comunque ognuno si senta responsabilizzato in qualche misura, anche solo per aiutare a sistemare i tavoli e le panche portati al mercato.

maggiori relazioni con i coproduttori

    importantissimo elemento per la crescita del movimento ma poco coltivato, si possono prevedere assemblee di mercato aperte e divulgazione della vita interna dell’associazione

migliore comunicazione interna

    anche a causa del fatto che chi segue una cosa spesso si ritrova da solo, non sempre le notizie che occorrerebbe tutti sapessero giungono all’assemblea, anche la mailing list risulta farraginosa e male utilizzata

aumentare la propria consapevolezza

     per rafforzare la propria immagine e cominciare ad avere dati più puntuali proponiamo di avviare un’indagine tesa a conoscere quante persone vivono ed agiscono dietro ad ogni azienda

Chi può aggunga e corregga

Angela

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