Quando le pratiche di liberazione, conflitto e autogestione sono esondate investendo tutti gli aspetti dell’agire umano, delle pratiche materiali, sociali e culturali, rivendicando autonomia e autodeterminazione, anche il capitale si è mosso per catturare queste energie, per riempire e incanalare nella sua direzione di sfruttamento questi solchi, per fare di quel terreno, dissodato da un impeto di ribellione, una nuova geometria del potere, piantando sementi sconsiderate, padroneggiando strumenti, mettendo a valore la nostra biodiversità.

Oggi, dove la restaurazione imperiale è scossa alle fondamenta da un pianeta di nuovo in movimento, nascono tra le macerie nuovi germogli di futuro. Dentro un No antagonista, potente e collettivo al governo del presente, prendersi cura di un pezzetto di futuro è un buon antidoto per rompere le ambiguità degli immaginari di comodo che solidificano un’uscita differenziale dalla crisi.

Questo Ricettario di Cucina Meticcia è nato a Bologna, da un progetto di Social Log (a cui potete richiederne una copia) e della Rete Eat The Rich, con la collaborazione dei mercati genuini clandestini di Campi Aperti e della Nuova Casa del Popolo di Ponticelli, dentro la lotta per il diritto all’abitare, lotta antirazzista, per la dignità, contro il governo della crisi. Si tratta di uno tra i tanti frammenti di futuro che da lì sono scaturiti e che per questo sono riusciti a trovare legami nel presente, nuove direttrici trasformative, nuove geografie urbane subito contese dal nemico.

Questo Ricettario a modo suo ci parla anche di lotta alle multinazionali guerrafondaie dell’agroindustria, che aggrediscono le risorse naturali e umane del pianeta anche nella loro versione green e slow, di sovranità alimentare e del suo intrecciarsi alle lotte ambientali contro le nocività e per la vivibilità dei territori.

Durante l’anno di Expo si svolgeva a Bologna il Corso di Cucina Meticcia, oggi nella mobilitazione contro Fico nasce questo ricettario. Piccolo, parziale, abbozzo di futuro.

Di seguito l’introduzione del ricettario e una delle tante ricette che vi sono presenti:

Il vecchio adagio latino dice de gustibus non est disputandum, ma all’Ex Telecom occupata, al Condominio Sociale Occupato di Mura di Porta Galliera e a quello di via di Mario De Maria non la pensavamo esattamente così e sembra ormai che tanti e tante a Bologna siano d’accordo con noi. Di gusti e più in generale di cibo e di cucina ne abbiamo voluto discutere eccome, consapevoli del fatto che ogni piatto porta sempre con sé una storia che viene da lontano, ma anche un futuro da costruire e reinventare.

Il gusto viene rimesso in discussione ogni volta che sperimenta un sapore nuovo, tutte le volte che aromi sconosciuti pervadono le narici, quando le mani si misurano con ingredienti che ancora non avevano maneggiato. Le ricette vivono della quotidianità e della specificità delle regioni da cui provengono e necessariamente con la migrazione si trasformano mantenendo il delicato equilibrio tra quello che è imprescindibile nel piatto e quello che può essere sostituito e mescolato.

Le storie e le ricette dunque si scrivono e riscrivono con nuovi incontri. Con questo spirito, dalla collaborazione tra protagonisti e protagoniste della lotta per il diritto all’abitare e la Rete di cucine popolari Eat the Rich, è nato il Corso di cucina meticcia. Una serie di incontri mensili nei quali cucinare, assaggiare e condividere piatti densi di sapori e saperi da tutto il mondo. Partendo da questo presupposto il corso di cucina è stato pensato in due cicli: la prima parte del corso ha visto la presentazione di ricette che sono state proposte dagli occupanti dei Condomini Sociali di mura di Porta Galliera e di via Mario de Maria, oltre che dall’Ex-Telecom e dalle tante famiglie del Comitato Antisfratto Inquilini Resistenti.

La seconda parte del corso ha visto la creatività e la sapienza culinaria della rete Eat The Rich unirsi a quella degli occupanti nell’inventare svariati a gustosissimi piatti meticci. Il risultato è stato una sorpresa per tutti i palati. Dall’estremo oriente alla Bolognina, dall’Africa all’America Latina, dai Balcani alla Sicilia sono tantissime le ricette preparate insieme e che potrete trovare nel ricettario.

Il corso di cucina è un delicato ingranaggio di passaggi non banali, dalla scelta di ricette che tenessero conto della stagionalità dei prodotti, alla preparazione di piatti che potessero coinvolgere i partecipanti attraverso forme laboratoriali. Anche il momento della spesa si è tradotto immediatamente in una scelta di parte, ovvero quella di utilizzare ingredienti provenienti dai mercati di Campi Aperti, della rete Genuino Clandestino, presenti nei diversi quartieri di Bologna. Nel ricettario troverete, per ogni ricetta, segnalati gli ingredienti che siamo riusciti ad acquistare dai produttori di Campi Aperti, tenendo conto della stagionalità e della disponibilità dei diversi prodotti. Pensiamo che anche a partire dalle occupazioni abitative si possa cominciare a sperimentare e sviluppare il tema della sovranità alimentare agendo dal basso in modo collettivo e autorganizzato.

Naturalmente per l’acquisto di molti prodotti ci siamo dovuti rivolgere a vari alimentari gestiti da migranti che commerciano i prodotti delle loro terre d’origine, perché alcuni ingredienti non possono essere coltivati a queste latitudini o non hanno mercato al di fuori di questi circuiti, che sono sempre più diffusi all’interno dei quartieri popolari e che sono stati una rete di supporto imprescindibile per il corso tra consigli utili e solidarietà attiva. Alla fine del ricettario troverete l’elenco delle spezie meno comuni, degli ingredienti che non fanno parte delle colture locali e degli attrezzi da cucina specifici che abbiamo maneggiato. I QR completano le ricette rimandando al blog del corso con le sue videoricette.

Il corso di cucina, pur essendo nato dentro le occupazioni abitative di Social Log ha visto diversi suoi incontri tenersi in altri luoghi della città, questo perché ha saputo intessere un profondo legame con molte altre realtà che si sperimentano nella costruzione di una Bologna meticcia e solidale, da Piazza Verdi insieme agli studenti, al Pratello R-Esiste per il 25 Aprile, da Piazza dell’Unità insieme ai Centri Sociali e alle Palestre Popolari, al Festival nazionale delle cucine popolari in Bolognina nel maggio 2016. E proprio durante questo festival, insieme alla Casona di Ponticelli, abbiamo portato fino in fondo la nostra creatività meticcia…

Se anche voi pensate che a Bologna la grassa sia giunto il momento di cambiare il ripieno ai tortellini questo ricettario fa per voi!

Cuoche, chef e maestranze del Corso di Cucina Meticcia

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