Come sapete (forse) ieri abbiamo presentato alla stampa in una apposita conferenza, organizzata dal comune di Bologna, il Patto di Collaborazione che ci lega a quella istituzione per i prossimi 5 anni.

Il patto di collaborazione è previsto da un regolamento comunale specifico e dovrebbe avere la funzione di trovare accordi tra soggetti privati e amministrazione per una gestione dei beni comuni (intesi sia come patrimonio immobiliare che immateriale, come le relazioni sociali) che distribuisca oneri ed onori in capo ai diversi soggetti interessati.

Quando abbiamo chiesto al Comune di rivedere la forma convenzionale che ci legava per i mercati di XM e Savena e, in prospettiva, per quello di VAG, il Comune, tramite l’assessore Lepore (che nel frattempo aveva sostituito la Monti nelle competenze sulle attività produttive), ci ha invitato a scrivere un progetto nelle forme previste dal regolamento sulla gestione dei beni comuni.

Abbiamo quindi inserito in quel progetto le nostre pratiche (GP, riduzione rifiuti, gestione partecipata dei mercati) e trattato sulla riduzione dei tributi applicati ai nostri mercati. In particolare uso del suolo pubblico e rifiuti.

L’assessorato ha apprezzato in particolare le pratiche di Garanzia Partecipata (e qui si impone un ringraziamento all’enorme lavoro svolto da Laura e dal gruppo da lei coordinato!) in quanto, per loro stessa ammissione, faticano a verificare il rispetto delle norme nei farmer’s market attivi in città.

Un po’ meno si sono scaldati (ma questa è una mia impressione, confesso) sulle questioni riguardanti la riduzione dei rifiuti, ma nell’impero di HERA, dove le politiche di riduzione dei rifiuti sono “poco sostenute”, c’era da aspettarselo…

Tra le nostre richieste iniziali, c’era la realizzazione di un mercato in piazza Verdi. Ma da subito Lepore ci ha chiesto di spostare la nostra attenzione su p.zza Puntoni che, a suo dire, era comunque un sito adatto e rispondeva alla loro idea di distribuire il carico di iniziative sull’intera via Zamboni.

P.zza Puntoni si è poi rivelata gravata da eccessivi vincoli (come noto) e, di fatto, inutilizzabile per un mercato alimentare che avesse un minimo di senso. Da qui, l’idea di spostarsi in p.zza Scaravilli (che, per chi non fosse pratico della zona è a circa 80 metri da p.zza Verdi, dirigendosi verso la porta) che nei primi momenti di confronto con l’amministrazione era stata considerata come possibile area di espansione in occasione di iniziative “una-tantum”. Idea sostenuta anche dall’amore scaturito nella prima visita in quell’area compiuta dai produttori interessati al nuovo mercato.
Giungiamo quindi a ieri, quando la giunta ha approvato lo schema di patto di collaborazione.
A me sembra chiaro che per CA si tratta di un riconoscimento della validità di pratiche gestionali virtuose. La speranza è che, a partire dal nostro modello, si sviluppi un percorso di contaminazione delle altre realtà presenti in città. E mi sembra che anche il Comune, in fondo, ci speri un po’.
Certo è che, a fronte di questo riconoscimento delle nostre pratiche e della nostra proposta politica, il Comune di Bologna continua, con una certa schizofrenia politica tipica di questi tempi confusi, a sostenere il FICO e i centri commerciali e questo non può che ingenerare confusione. Ma, di sicuro, le nostre proposte sono e rimangono alternative, radicalmente, a quel modello.
Si tratta di proseguire nella formulazione di proposte chiare e inequivocabili e a praticare una alternativa non di facciata. E di continuare a costruire economia. Che è la forza della proposta di CA che, a mio modesto parere, ha dimostrato di reggere proprio perchè alla proposta politica ha saputo affiancare una pratica che dimostra che quella proposta è veramente sostenibile.
Grazie a tutti i soci e i co-produttori.
Il vostro (orgoglioso) presidente pro-tempore
Pierpaolo
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